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di Alessandro Di Maria

La Repubblica, 21 agosto 2023

Il 26 settembre la firma per il passaggio della Rotilio Barbetti tra il ministero della Difesa con la presa in consegna di quello della Giustizia. Le caserme del Demanio dismesse da trasformare in carceri, in modo da provare a risolvere il problema del loro sovraffollamento. È uno dei cavalli di battaglia del ministro della Giustizia Carlo Nordio. Ma com’è la situazione in Toscana? Quanto può essere percorribile una strada che si annuncia con non pochi ostacoli?

La situazione più chiara, ma che potrebbe essere anche l’unica, è a Grosseto, dove l’ex caserma Rotilio Barbetti è avviata a diventare il nuovo carcere del capoluogo maremmano. Un lavoro lungo, cominciato nel 2019, ma che il 26 settembre vedrà messo tutto nero su bianco con le firme a Firenze dei verbali per il passaggio tra il ministero della Difesa, con la presa in consegna da parte del ministero della Giustizia. “È uno dei cavalli di battaglia di Fratelli d’Italia, da sempre portati avanti in città, sia dal sottoscritto in veste prima di amministratore locale, e adesso anche da parlamentare” spiega Fabrizio Rossi, deputato FdI, coordinatore regionale del partito e assessore all’urbanistica del Comune di Grosseto.

Ma Grosseto rischia di essere una goccia nel deserto. Un’altra possibilità potrebbe esserci con la caserma Santa Chiara a Siena, mentre a Firenze, nonostante l’idea piaccia al sindaco Dario Nardella, risultano dismesse la caserma di Rovezzano, già però destinata a ospitare un comando Nato, e l’ex caserma Lupi di Toscana, che è passata di proprietà al Comune e dove comunque sono previste case, alloggi per studenti e un centro commerciale.

Un’idea, quella di Nordio, che piace anche al Garante dei diritti dei detenuti della Toscana, Giuseppe Fanfani, anche se con dubbi realizzativi: “La proposta mi trova d’accordo, ma ho le stesse perplessità dei sindacati della polizia penitenziaria: serve comunque una ristrutturazione. E poi ci vorrebbe più personale. Per non parlare delle condizioni di sicurezza, sia dei detenuti, che degli agenti stessi”.