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di Lucio Luca

La Repubblica, 2 settembre 2023

Il mondo visto dal carcere è il focus della manifestazione che si tiene a Savignano sul Rubicone. Un gruppo di fotografi professionisti e sei detenuti del carcere di Forlì. Insieme per un progetto culturale lungo il quale si snoda Si Fest 2023,1a trentaduesima edizione del festival di fotografia di Savignano sul Rubicone, in programma dall’8 al 10 settembre e poi ancora nei weekend del 16-17 e 23-24 settembre.

“Testimone oculare” è il titolo che la direzione artistica affidata ancora una volta ad Alex Majoli ha dato alla rassegna. Perché con Si Fest la fotografia oltrepassa i muri del carcere, simbolici confini dei tanti luoghi ai margini del mondo contemporaneo, dove esclusione e allontanamento sociale annebbiano il desiderio di vita. È lì, in quello spazio tra il dentro e il fuori, che il festival romagnolo ha voluto indagare. Quattro fotografi - Arianna Arcara, Cristina De Middel, Lorenzo Vitturi, Marco Zanella - hanno collaborato con sei persone detenute documentando ciò che ciascuna di loro desidera vedere, o rivedere, del mondo esterno.

Accanto a questo focus, ospitato al Consorzio di Bonifica, il percorso espositivo prosegue come lo scorso anno nelle scuole elementari e medie di Savignano, per avvicinare il più possibile alla cultura fotografica allievi e insegnanti. Ogni mostra è associata a una materia diversa per consentire ai visitatori del festival di ragionare con gli schemi mentali degli studenti. Il weekend inaugurale prevede anche letture portfolio e premiazioni.

“La fotografia e tutte le arti in generale devono interessarsi della società - spiega il direttore artistico Alex Majoli. Le immagini non possono solo essere reliquie e intrattenimento nei musei o nei festival, devono partecipare alla aletheia della nostra collettività”. E così la scuola primaria “Dante Alighieri” presenta il futuro immaginato da Jacky Connolly, a metà fra videogame e romanzo distopico, e da Jim Naughten, un mondo di animali solitari ispirato alle teorie del sociobiologo Edward Osborne Wilson.

Nelle aule della stessa scuola, Olivia Arthur guida una bambina alla comprensione della scomparsa della madre, mentre Karolina Wojtas e Angelo Vignali sembrano dialogare con la geometria e la fisica, la prima con un’irriverente parodia del rigido sistema scolastico polacco e il secondo con le evoluzioni di una camicia che sfida la forza di gravità. A rappresentare le scienze è invece un vero e proprio classico della fotografia, Evidente di Larry Sultan e Mike Mandel, rivoluzionario libro d’artista costruito attingendo dagli archivi di istituzioni scientifiche, gruppi industriali ed enti governativi.

L’Istituto comprensivo “Giulio Cesare” ospita invece reportage dal fiume Mississippi (Alec Soth, Sleeping by the Mississippi), dal Libano in crisi d’identità (Myriam Boulos, What’s Ours) e il diario con cui Marvel Harris racconta la sua transizione di genere, l’autismo e la lotta per la salute mentale (Inner Journey). “Vogliamo sostenere il lavoro dei fotografi emergenti, non solo celebrare quello dei maestri già affermati - sottolinea Mario Beltrambini, vice presidente di Savignano Immagini - Il nostro festival ha registrato i cambiamenti del modo in cui la fotografia è stata percepita dalla società italiana negli anni. Ha documentato come, da mezzo per la documentazione e la registrazione di eventi, sia giunta ad essere riconosciuta come forma d’arte”.

Per i concorsi di quest’anno, la data più attesa è domenica 10 settembre. In serata sarà infatti assegnato il nuovo Premio “Marco Pesaresi”, dedicato ai fotoreportage. Si Fest, infine, ospiterà anche gli esiti delle attività formative rivolte ai più giovani, a partire dai lavori di Si Fest Kids, le passeggiate di dodici aspiranti fotografi dai 10 ai 13 anni in compagnia di Alessandra Dragoni.