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di Emanuele Floris

L’Unione Sarda, 23 ottobre 2024

Dietro i numeri la sofferenza dei detenuti. Tour per le carceri sarde di “Nessuno tocchi Caino”, l’organizzazione Transnazionale contro la pena di morte, ha toccato gli istituti del nord-Sardegna e di quanto visto si è parlato nel convegno promosso dall’Unione delle Camere Penali di Sassari. “Abbiamo notato - riferisce Rita Bernardini, presidente dell’Ong - un fenomeno che prima era estraneo nell’isola: il sovraffollamento”. Solo a Bancali i detenuti sono 524, di cui 349 quelli comuni, 24 le donne. “E nella casa circondariale - testimonia l’avvocata Maria Teresa Pintus - si trova anche una madre con una bambina molto piccola. Un fatto gravissimo”.

I dati - “A causa dell’eccesso di persone ristrette - aggiunge Bernardini- ci sono conseguenze sulle loro condizioni, sulla possibilità di compiere gli studi e di riabilitarsi”. L’elenco di coloro che scontano la pena prosegue con 43 “protetti”, le persone cioè in prigione per reati sessuali di particolare gravità, 17 nel reparto Alta Sicurezza, con condanne legate al terrorismo di matrice islamica, e g al4i bis. Ma i dati più preoccupanti emergono in ambito sanitario, specchio di un crescente disagio sociale. Sono 66 i detenuti curati con la terapia sostitutiva, 100 quelli in carico al Serd, 4.50 che ricorrono agli antidepressivi, 180 i cosiddetti “psichiatrici”.

“Persone - continuala presidente - che vengono se date con quella che chiamerei “contenzione farmacologica”. E a Bancali ne ho vista molto giovani, con una vita davanti”. Ma il dolore, e anche la vergogna, perla carcerazione non viene sempre frenata dalle medicine. “Nella struttura dichiara Danilo Manona. presidente delle Camere Penali di Sassari- ci sono stati 34 tentati suicidi e 2 suicidi dall’inizio dell’anno. Come avvocati siamo impotenti, dovrebbe intervenire lo Stato”. E oltre alla salute mentale latita pure quella fisica visti i casi di Tbc riscontrati qualche mese fa a cui si sono aggiunti, di recente, anche quelli di scabbia. In più, riferisce chi ha vi sitato Bancali, l’Asl non starebbe compiendo le ispezioni di prassi sulla salubrità dei luoghi. Non va meglio nemmeno a Tempio dove ci si lamenta che le figure di assistenza ai detenuti siano poche e poco impiegate. “E il sistema carcere a non funzionare più - dichiara il legale Marco Palmieri - bisognerebbe che si facesse una riflessione su questo”.