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di Roberto Maggio

La Stampa, 23 ottobre 2024

Saranno impiegati in interventi di cura del verde o lavori di manutenzione. Un passo importante verso il reinserimento in società dei detenuti del carcere di Vercelli è offerto dalla convenzione sottoscritta ieri tra Comune e Casa circondariale. Il protocollo, siglato dal sindaco Roberto Scheda e dal direttore del Billiemme Giovanni Rempiccia, permetterà a sei detenuti di svolgere lavori di pubblica utilità all’esterno del penitenziario, come ad esempio interventi di cura del verde o lavori di manutenzione. I candidati saranno selezionati dallo staff educativo interno del carcere, ed eventualmente il progetto sarà esteso anche ad altri. In contemporanea, altri detenuti saranno impiegati all’interno del tenimento agricolo del carcere cittadino, per la cura dei fiori e di altre specie da utilizzare poi nelle aree verdi pubbliche della città. In totale si partirà con una decina di detenuti coinvolti nelle diverse attività.

Il direttore Rempiccia ha evidenziato la novità nel panorama penitenziario vercellese, essendo il primo protocollo stipulato con un ente pubblico. “Nelle esperienze che verranno svolte - ha affermato - si legge la volontà del detenuto di restituire qualcosa alla società da cui è stato espulso. Il protocollo cade in un momento di effervescenza in carcere, dato che abbiamo riavviato le attività agricole e sono stati eseguiti tanti lavori finalizzati a ristrutturare il carcere. Anche grazie ai detenuti”.

Tra le iniziative annunciate da Rempiccia, quella del 5 novembre, una partita di calcio tra i carcerati e la Pro Vercelli. Scheda ha evidenziato il duplice significato della convenzione appena firmata, ossia “l’attenzione verso il reinserimento della persona, e la possibilità di farlo grazie ad un gesto per la collettività. La città non potrà che trarne un beneficio”. Ad assistere alla firma del protocollo c’era anche il garante regionale dei detenuti Bruno Mellano, intenzionato ad esportare il “modello Vercelli” altrove in Piemonte. A commentare l’iniziativa anche il prefetto Lucio Parente, il garante provinciale dei detenuti Pietro Oddo, l’assessora alle Politiche sociali Valeria Simonetta e la dirigente del Comune Alessandra Pitaro. “I detenuti - hanno riferito - vivono in condizioni difficili, meritano un’opportunità: questo è lo spirito che ha animato la nascita della convenzione”.