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La Repubblica, 26 giugno 2023

È il quarto incidente mortale di massa del 2023 nelle carceri, il primo in un reclusorio femminile. Il dossier dell’ONG “Progettomondo”. La rivolta nel carcere di Támara, in Honduras, dove 46 donne sono morte durante gli scontri violentissimi fra le bande criminali “Barrio 18” e “Mara Salvatrucha”. La maggior parte delle detenute sono morte bruciate in un incendio e altre per ferite d’arma da fuoco. Il presidente Xiomara Castro ha licenziato il ministro della sicurezza, accusando le autorità carcerarie di “acquiescenza” nel corso dei disordini, attribuiti alle bande criminali, con numerosi referenti nelle prigioni del Paese centroamericano. Pamela Ruiz, esperta di una ONG transnazionale che svolge attività di ricerca in materia di conflitti violenti, Crisis Group, ha detto che è stato il quarto incidente di massa nelle carceri honduregne del 2003, ma il primo in un penitenziario femminile.

Il tasso di omicidi più alto al mondo. Il presidente Castro ha ripristinato il controllo militare nei penitenziari, facendo un passo indietro rispetto alle promesse di mettere la polizia civile a capo del sistema penale. L’Honduras, in generale, è considerato un paese assai pericoloso e il tasso di omicidi è uno dei più elevati del mondo. La criminalità è legata all’azione delle ‘madras’, bande armate che gestiscono e controllano il traffico di stupefacenti e quello delle estorsioni di denaro. Gli attacchi a mano armata prendono di mira principalmente gli honduregni.

Un aumento delle morti in carcere del 950%. Il sistema carcerario, com’è prevedibile del resto, non fa che riflettere il clima di diffusa violenza che c’è nella società. Le condizioni di sovraffollamento sono schiaccianti, raggiungendo tra il 250 e il 300%. Secondo un dossier dell’ONG Progettomondo, in Honduras il 2021 è stato uno degli anni più violenti, con un aumento del 950% delle morti violente nelle carceri rispetto agli anni precedenti e 38 assassinati, di cui 16 in centri per adolescenti. Progettomondo è attivo nel Paese con percorsi per il monitoraggio dei Diritti Umani e il contrasto alla tortura nelle carceri in Honduras e quest’anno - con la formula dei Corpi Civili di Pace - propone l’esperienza sul tema della giustizia sociale a quattro giovani maggiorenni che non abbiamo superato i 28 anni alla data di presentazione della domanda del prossimo 30 giugno.

Alcuni indicatori. Ecco alcuni dati che rappresentano schematicamente la situazione nelle carceri del paese centroamericano:

1) - Appena il 5% di adolescenti che commettono reati minori in Honduras hanno accesso a mezzi extra-giudiziali e misure alternative alla reclusione

2) - Si sono verificati 38 di casi di morte in carcere in un anno, relativi agli episodi di violenza intra-carcere o di Stato.

3) - 53 organizzazioni della società civile fanno parte della Coalizione contro l’Impunità.

4) - Non esistono protocolli e norme per la ricezione di denunce elaborati e approvati.

5) - Non esistono curriculum didattici per la formazione sui diritti umani, sulla ricezione di denunce, attenzione ai casi di tortura convalidati con gli operatori di giustizia.

6) - Non esistono misure socio-educative alternative alla privazione della libertà con un servizio di accompagnamento strutturato.