sito

storico

Archivio storico

                   5permille

   

di Liana Milella

La Repubblica, 15 agosto 2023

Lo ha detto durante la visita nel carcere di Torino. E lo ripete. Come se davvero i suicidi in cella fossero inevitabili. Questa è “Toghe”, la newsletter sui temi della giustizia di Liana Milella.

Ministro Nordio faccia il Guardasigilli, e non lo storico. E se lo fa - com’è purtroppo sua abitudine - abbia almeno un briciolo di rispetto per le vittime. Due donne, Susan John e Azzurra Campari, nel carcere delle Vallette di Torino, per l’evidente incuria e sottovalutazione del personale di servizio e dei magistrati di sorveglianza, muoiono suicide. Entrambe potevano essere salvate. Poteva essere chiamato il Garante dei detenuti di Torino e quello nazionale Mauro Palma, che sicuramente sarebbe corso lì per salvare quelle vite. Non è stato fatto. Poteva essere coinvolto il capo delle carceri Giovanni Russo, e non è stato fatto.

Lei, sotto i riflettori, corre a Torino. E che fa? Anziché annunciare un’immediata e severa ispezione interna, che vada di pari passo con le verifiche dei pm, pronuncia l’ignobile paragone con i gerarchi nazisti suicidi a Norimberga. I nomi di Hermann Göring e Robert Ley vengono accostati a quelli di Susan John e Azzurra Campari. Lo dice a Torino, e continua a ripeterlo. Lei offende i familiari delle vittime, ma evidentemente non se ne rende neppure conto.

Lei sta offrendo un’evidente copertura a chi ha sbagliato. Sta dicendo che è impossibile evitare il suicidio di un detenuto. Da quando è Guardasigilli sono morte 50 persone. Di queste lei porta la responsabilità. Spieghi agli italiani che cosa ha fatto. Apra il dossier di queste morti, faccia una conferenza stampa in cui illustra, caso per caso, che cosa ha scoperto. Lei si vanta di continuo di essere stato pm per 40 anni. Bene. Allora faccia il pm adesso, anziché lo storico. Illustri, nei minimi dettagli, i perché di questi suicidi, ci dica se queste vite potevano essere salvate, ci indichi chi ha sbagliato. Ci faccia l’elenco degli agenti che ha sospeso. E se non ha fatto nulla di tutto questo, per favore, ci risparmi i suoi ignobili paragoni.

Nel nome di Susan John e di Azzurra Campari le chiedo di non accostare mai più il loro nome a quello di gerarchi fascisti condannati dalla storia per difendere l’inefficienza e la sottovalutazione dei suoi agenti. Perché questo paragone suona come una copertura per i passati e i futuri suicidi che lei considera inevitabili. Invece proceda subito con l’ispezione e i controlli. E alla fine faccia dimettere i responsabili. Fino al capo delle carceri e a lei stesso. Sperando che nel frattempo altri detenuti non decidano di togliersi la vita.