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di Giacomo Puletti

Il Dubbio, 31 gennaio 2024

Francesco Bonifazi, deputato di Iv e fedelissimo di Renzi, si dice d’accordo con la proposta lanciata su queste colonne da Francesca Scopelliti di nominare Beniamino Zuncheddu senatore a vita. “Uno dei più grandi errori giudiziari della storia, commenta Bonifazi che poi definisce “non accettabile” il trattamento riservato a Ilaria Salis.

Onorevole Bonifazi, che idea si è fatto del caso Salis e di come il nostro governo sta gestendo la situazione?

Non voglio entrare sui presunti reati che Ilaria Salis avrebbe commesso e per cui peraltro si professa innocente ma non è accettabile che nel 2024, in un Paese che fa parte a pieno titolo dell’Unione europea, una donna, per giunta cittadina italiana, sia tenuta in condizioni di detenzione lesive della sua dignità. È stata tenuta in carcere per 35 giorni senza cambi d’abito, senza biancheria pulita. È stata condotta con mani e piedi legati in tribunale, con una catena, come se fosse un cane. Non è accettabile. Quello che mi auguro è che il governo riesca a riportarla a casa perché se così non fosse saremmo davanti a un fatto gravissimo. Il governo non può permettere che i diritti umani di una cittadina italiana siano violati in questo modo. Per giunta, Giorgia Meloni vanta ottimi rapporti con il premier Orban: si sono sentiti, ora mi auguro che li usi per riportare a casa Ilaria anziché per giocare a costruire una maggioranza di destra in Europa che è già traballante nelle proiezioni.

Cosa pensa possa fare il governo per risolvere la questione?

Quello che mi auguro è che il governo stia lavorando in silenzio per riportarla la forza della doppia destra europea, i conservatori e il gruppo radicale di Identità e Democrazia, perché solo in caso di un’affermazione davvero minacciosa i governi prenderebbero in seria considerazione la necessità di inaridire con ogni mezzo le due fonti che gonfiano i torrenti elettorali della destra, l’immigrazione e la crisi economica. Anche il Piano Mattei, insomma, è parte della cospicua posta in gioco in quelle che si profilano come le prime elezioni europee davvero importanti.

Il ministro Lollobrigida ha detto di non aver visto le immagini di Salis in catene, mentre Tajani si sta muovendo la diplomazia: crede ci sia tensione tra Fi e Fd’I?

Lollobrigida potrebbe avere una carriera come cabarettista: peccato che sia un ministro e non un comico. Anche se con lui i due aspetti si confondono. Il cognato della premier è totalmente inadeguato al ruolo che svolge: ogni volta che apre bocca danneggia il suo stesso partito. Dalla fenomenale idea della pastasciutta nello spazio lanciata al Tg1, ai proclami sul letame, non ne azzecca una. Ma vede, questa risposta sulla Salis dimostra un’arroganza insopportabile, la stessa che gli fa pensare di poter fermare un treno a suo piacimento. Quanto a Tajani, che dire: si accorge ora della situazione in cui versa una cittadina italiana? Mi auguro che lavori per portarla a casa.

A gennaio si sono già registrati 13 suicidi in carcere, record assoluto per il primo mese dell’anno che fa pensare a quali angosciati numeri potrebbero essere toccati quest’anno: il governo dovrebbe fare di più su questo?

I numeri dei suicidi in carcere dimostrano che si sta parlando di una vera e propria emergenza. Quei cittadini sono sotto la responsabilità dello Stato, che dovrebbe vigilare e provvedere allo loro integrità fisica e psichica. Fra sovraffollamento, carenza di personale, strutture fatiscenti, la situazione è drammatica. Il Ministro Nordio ha il dovere di intervenire ma qui si parla di un problema sistemico: molte persone in carcere, come denuncia da sempre il mio amico Bobo Giachetti, non dovrebbero starci. Non parlo solo di chi è sottoposto a carcerazione preventiva, ma anche dei malati psichici.

A proposito di carcere, Beniamino Zuncheddu e stato liberato dopo 33 anni di carcere da innocente: condivide la richiesta a Mattarella di nominarlo senatore a vita?

Questa è una storia che mi ha riempito di angoscia. Uno dei più grandi errori giudiziari della storia. Nominarlo senatore a vita sarebbe un modo per accendere un faro sulla mala giustizia e la proposta mi trova d’accordo. Ma quello che davvero serve è una riforma della giustizia vera, non i palliativi che vengono proposti da questo Governo. Mi auguro che il signor Zuncheddu riceva un risarcimento adeguato anche se nessuno potrà restituirgli i 33 anni di vita persa. La libertà, gli affetti, non hanno un prezzo e niente riuscirà a riparare a tanto dolore.

Carceri, abuso d’ufficio, garantismo: ieri azione ha lanciato le sue proposte, crede che sulla giustizia sia ancora possibile il dialogo tra centristi, anche in vista delle Europee?

Le proposte dell’amico Enrico Costa sono condivisibili. Italia Viva combatte fin dalla sua nascita una battaglia per una giustizia giusta: con Enrico abbiamo votato e combattuto in Parlamento condividendo la stessa visione, garantista. Il problema non siamo noi: è Carlo Calenda che non ha ancora fatto pace con il garantismo. Difficile dimenticare le sue dichiarazioni che più che a un centrista si addicono a un grillino. Ma noi andiamo avanti consapevoli che la mancata riforma non dipende certo dalla volontà del Ministro Nordio o dei centristi, ma da Fratelli D’Italia che rallenta la riforma con la scusa del premierato. In compenso, ogni giorno si inventano nuovi reati: alla faccia del garantismo. Mi chiedo ancora come forza italia possa accettare questa situazione: è proprio vero che, dopo la scomparsa di Berlusconi, gli azzurri hanno perso la loro identità sacrificata sull’altare del melonismo.