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di Eriberto Rosso*

Il Riformista, 15 aprile 2024

In Grecia vi è una discussione in corso che guarda con una qualche perplessità alle vicende di casa nostra, in Germania quasi in ogni Land è previsto uno specifico percorso di verifica psicoattitudinale, in Olanda il sistema prevede colloqui con psicologi. Anche nel recente passato la magistratura associata italiana ha reagito con un niet ai tentativi della politica di prevedere meccanismi di verifica della idoneità, anche psicologica, dei magistrati, come se il tema non potesse essere neppure oggetto di confronto.

È però innegabile che l’equilibrio di pubblici ministeri e giudici sia questione rilevante a garanzia della ragionevolezza della risposta giudiziaria e della correttezza del funzionamento dei meccanismi processuali e delle relazioni tra le parti. È difficile immaginare che la somministrazione di un vecchio armamentario come il Minnesota in sede di accesso alla carriera sia risolutivo del problema ma non è nemmeno accettabile la levata di scudi per lesa maestà, a fronte dei blandi tentativi governativi.

Qualche lustro fa ci aveva provato l’allora Ministro Castelli a prevedere test psicoattitudinali, finalizzati anche a stabilire se il candidato avesse maggiore propensione alla carriera giudicante o a quella inquirente. Anche allora le proteste di ANM portarono a rinunciare all’esperimento; il Ministro Mastella lo corresse, ma anche questo secondo tentativo non andò oltre vaghe prospettazioni. La proposta Nordio è assai generica: in essa in realtà non viene definito quale sia lo strumento da utilizzare e se il test debba essere somministrato solo all’inizio della carriera - come parrebbe - o invece possano essere introdotti controlli in itinere.

Quel che è certo è che l’esigenza di una verifica psicoattitudinale e di tenuta psicologica di chi è chiamato a svolgere le funzioni di magistrato è nelle preoccupazioni e nelle previsioni anche di altri ordinamenti d’Europa, dai quali probabilmente non c’è molto da copiare ma piuttosto qualcosa da cogliere, quantomeno sotto il profilo di indicazioni già sperimentate.

Ad esempio, in Grecia vi è una discussione in corso - in particolare nel mondo della politica - che guarda con una qualche perplessità alle vicende di casa nostra. In Germania non vi è una disciplina unitaria federale sulla somministrazione di test ai magistrati, ma quasi in ogni Land è previsto uno specifico percorso di verifica psicoattitudinale, che comprende la simulazione di situazioni di stress per saggiare la capacità di tenuta psicologica del singolo magistrato, al pari di altri pubblici funzionari che operano nel settore della giustizia.

I test elaborati sono finalizzati a valutare anche le capacità di reazione a condizioni di straordinario carico di lavoro. In Olanda il sistema prevede colloqui con psicologi, anche al fine di verificare la capacità di lavoro di gruppo e di mediazione nel corso del lungo periodo di formazione professionale. In Austria sono previsti colloqui dell’aspirante magistrato con un esperto psicologo. Repubblica Ceca, Irlanda e Croazia prevedono un test psicologico tra le prove d’esame degli aspiranti magistrati. Colloqui con psicologi sono previsti anche nella fase della selezione per l’accesso alla professione in Portogallo.

Rileva che, in quasi tutti i sistemi citati, la valutazione psicologica è demandata a soggetti esperti indipendenti mentre, nella previsione del decreto legislativo n. 44/2024, condizioni di inidoneità e individuazione dei test da somministrare sono riservate alla competenza del Consiglio Superiore della Magistratura. Discorso a parte per la Francia. Nell’ordinamento d’Oltralpe i test psicologici furono introdotti a furor di popolo nel 2008, dopo una serie di casi giudiziari che comportarono ingiuste detenzioni.

I test sono sempre stati avversati dalle rappresentanze della magistratura - la critica in particolare ne segnalava la tendenza all’omologazione - e, dopo una dura resistenza interna, furono aboliti nel 2017. Insomma, dagli altri ordinamenti arrivano indicazioni utili per individuare meccanismi adeguati alla valutazione psicoattitudinale degli aspiranti magistrati. Varrebbe la pena confrontarcisi, anche con spirito critico, ma senza chiusure ideologiche.

*Avvocato penalista