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di Dario Ferrara

Italia Oggi, 10 novembre 2023

Per il fatto di droga di lieve entità la pena massima aumenta da quattro a cinque anni, il che consente di disporre la custodia cautelare in carcere, e scatta la confisca allargata; triplicata la pena minima, da sei a diciotto mesi, per chi traffica o detiene stupefacenti. Scatta il giro di vite contro il piccolo spaccio con la conversione in legge del decreto legge 123/2023 “Caivano” approvato ieri in via definitiva alla Camera con 155 sì, dopo che il Governo aveva incassato la fiducia. Per il fatto di droga di lieve entità la pena massima aumenta da quattro a cinque anni, il che consente di disporre la custodia cautelare in carcere, e scatta la confisca allargata; triplicata la pena minima, da sei a diciotto mesi, per chi traffica o detiene stupefacenti “quando la condotta assume caratteri di non occasionalità”.

La stretta, che colpisce anche il porto abusivo di armi, è stata introdotta al Senato nel decreto adottato dal governo contro il degrado giovanile all’indomani dello stupro di gruppo di due ragazzine di dieci e dodici anni avvenuto al Parco Verde nel comune dell’hinterland napoletano: più facile per i minori finire in carcere; divieto d’accesso in ogni luogo di spaccio e Daspo; stop all’uso di cellulari o pc; pene più severe per i genitori che non mandano i figli a scuola.

Addio Gomorra. Introdotto il reato di “stesa” (“Pubblica intimidazione con uso di armi”), il raid in moto con spari in aria all’impazzata in stile Gomorra: reclusione da tre a otto anni per i colpi o gli ordigni esplosi per seminare il terrore, “se il fatto non costituisce più grave reato”. Arresto da uno a tre anni, invece che da sei mesi a due anni, per il porto abusivo di armi. E nelle riunioni pubbliche l’arresto per il porto sale da due a quattro anni invece che da uno a tre. La confisca allargata scatta su beni, denaro e altre utilità di cui il piccolo spacciatore non può giustificare la provenienza.

Ragazzi daspati. Non serve la convalida del giudice per l’ipotesi aggravata di Daspo urbano, che si applica anche ai ragazzi sopra i quattordici anni. La misura di prevenzione a carico di un minore va notificata ai genitori e comunicata al pm presso il tribunale per i minorenni. Divieto d’accesso esteso a tutti i luoghi di spaccio: scuole, università, locali e pubblici esercizi. Inasprite le pene per l’inosservanza delle misure disposte dal questore: reclusione uno a tre anni, invece che da sei mesi a due anni, e multa da 10 mila a 24 mila euro, non più da 8 mila a 20 mila.

Nessuna probation. Tolleranza zero sui reati dei minori. Scende da cinque a quattro anni il limite edittale per adottare misure cautelari diverse dalla custodia come coprifuoco e comunità. Si riduce da nove a sei anni la soglia che consente la misura detentiva e si allunga la lista dei reati per cui è possibile la custodia cautelare: furto in abitazione, violenza o resistenza a pubblico ufficiale, detenzione o spaccio di droga. Niente sospensione del processo con messa alla prova per reati come omicidio aggravato, violenza sessuale e di gruppo contro minori o con l’uso di droghe, rapina aggravata ad esempio contro anziani. E se le esigenze cautelari si aggravano il giudice sostituisce col carcere il collocamento in comunità. Esteso l’accompagnamento in flagranza. I detenuti che hanno compiuto ventuno o diciotto anni e hanno atteggiamenti violenti possono essere trasferiti in carceri per adulti. Stop uso cellulare e pc ai giovani responsabili di violenze tra i quattordici e i diciotto anni e, in caso di condotte più gravi, anche per quelli tra i dodici e i quattordici; anche per questi ultimi scatta l’ammonimento per condotte più gravi con sanzione pecuniaria ai genitori.

Assenze sanzionate. Rischiano anche la reclusione fino a un anno i genitori per le assenze ingiustificate da scuola del minore. La mancata regolare frequenza a scuola del figlio preclude alla famiglia l’accesso all’assegno di inclusione. Il provvedimento contiene misure contro il degrado a Caivano.