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di Fiorenza Sarzanini

Corriere della Sera, 7 agosto 2023

Il caso De Angelis, la sfida migratoria e la stabilità economica: “Non sono allarmato e non credo all’autunno caldo. Il Paese è in salute”. La rivendicazione d’innocenza a nome dei condannati per la strage di Bologna da parte di Marcello De Angelis, responsabile della comunicazione istituzionale della Regione Lazio, ha nuovamente incendiato la polemica sull’attentato neofascista del 2 agosto 1980. Ma il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi non vuole entrare in questa nuova disputa.

Anche lei è stato criticato perché nel giorno dell’anniversario il presidente Mattarella ha parlato di strage neofascista e lei no...

“Ho più volte detto pubblicamente che la matrice accertata è quella riferita esclusivamente alla verità giudiziaria, che ci ha consegnato una responsabilità incontrovertibile di personaggi militanti nel terrorismo neofascista di quegli anni. Ho fatto chiaramente riferimento alla verità giudiziaria. Ogni strumentale polemica su questo argomento è opera di chi pretende di avere l’esclusiva dell’indignazione rispetto a una delle pagine più dolorose e vergognose della nostra storia. Ognuno di noi ha una storia pluridecennale che parla da sé”.

Secondo il capo dello Stato si deve ancora cercare la verità...

“Ci sono dei processi in corso con l’obiettivo di completare il quadro dei depistaggi, delle complicità e di eventuali mandanti. Ogni ulteriore operazione tendente ad eliminare ogni residua zona d’ombra è utile e opportuna. Per quanto di nostra competenza, al Viminale abbiamo desecretato decine di migliaia di documenti riservati, tutto il materiale relativo agli anni del terrorismo. Ogni sforzo possibile per giungere alla definizione completa del mosaico deve essere intrapreso. Lo dobbiamo alle vittime e ai loro familiari”.

La procura di Perugia accusa un finanziere di aver effettuato migliaia di accessi abusivi. Anche lei ipotizza una centrale di dossieraggio?

“Sono certo che i magistrati andranno fino in fondo per far luce sulla vicenda. Un’attività di dossieraggio finalizzata al condizionamento della vita politica, se confermata, sarebbe un’inaccettabile attività di destabilizzazione. Un’azione molto grave, tanto più se portata avanti da servitori infedeli dello Stato. Su questo, è auspicabile soprattutto l’unità e la compattezza da parte di tutte le forze politiche e sociali. Il presunto tentativo di indebolire sul nascere il governo Meloni ricorrendo al dossieraggio non è andato a buon fine ma il mancato raggiungimento dell’obiettivo non attenua la gravità dei fatti, laddove vengano confermati”.

Il ministro Crosetto ha denunciato e parla di tentativi di attacco alla democrazia...

“Voglio esprimere la mia piena solidarietà personale a Guido Crosetto. Conoscendone la tempra, sono certo che non sarà stato minimamente scalfito da questa vicenda, per quanto molto inquietante”.

Sono necessari maggiori sistemi di controllo?

“I meccanismi di verifica e tracciamento dell’utilizzo delle informazioni contenute in importanti banche dati che sono a disposizione degli apparati dello Stato sono in ogni caso efficaci. La stessa vicenda di cui parliamo sembra dimostrare che è impossibile non lasciare traccia di accessi a queste informazioni. Ma è importante capire cosa abbia motivato questi accessi e che tipo di utilizzo ne è stato fatto. Più in generale, probabilmente una maggior garanzia potrebbe derivare da un rafforzamento della prevenzione per l’utilizzo corretto di informazioni sensibili”.

Come?

“Penso ad un controllo regolatorio più forte, ove possibile anche da parte di autorità indipendenti, anche già esistenti. E andrà fatta una riflessione sulla opportunità di una riscrittura di alcune regole, come ad esempio la limitazione temporale di mansioni e incarichi di particolare sensibilità, garantendone una maggiore rotazione”.

Teme che in vista delle elezioni europee ci possano essere intrusioni a fini politici?

“Lo escludo. Saranno gli elettori a decidere chi votare e lo faranno esclusivamente sulla base di programmi e candidature. L’intelligenza e la maturità degli italiani sono più forti di qualsiasi tentativo di indebito condizionamento”.

Ieri c’è stato un nuovo naufragio e gli sbarchi che avevate promesso di fermare sono raddoppiati rispetto al 2022. Cosa pensate di fare?

“Il sistema dell’accoglienza continua ad essere rafforzato grazie alle procedure derogatorie che ci sono consentite dal decreto legge approvato a Cutro e dalla dichiarazione dello stato di emergenza. La capacità dei centri di primissima accoglienza è stata aumentata di quasi 1.500 posti, altri 2.000 si aggiungeranno nelle prossime settimane. Stiamo operando per ampliare la potenzialità complessiva dei centri per il rimpatrio, anche intervenendo su quelli devastati dagli stessi ospiti. Stiamo gestendo una pressione epocale. Ma è evidente che l’obiettivo a cui tendiamo è bloccare le partenze. Ed è un obiettivo raggiungibile solo con iniziative di medio e lungo periodo ma che portano a soluzioni stabili e durature. Ci vorrà del tempo ma ci riusciremo. Anche grazie agli accordi di rafforzamento della cooperazione con i Paesi di partenza”.

Lei si fida della Tunisia?

“La Tunisia dall’inizio dell’anno ha impedito le partenze di oltre 30 mila migranti irregolari e sta conducendo una dura battaglia contro i trafficanti. Questo ha consentito l’avvio di un proficuo percorso di collaborazione non solo con l’Italia ma anche con l’Unione Europea. È un partner fondamentale con cui vogliamo e dobbiamo lavorare sempre meglio”.

Crede che l’Europa aiuterà davvero l’Italia?

“È interesse di tutti. Grazie all’azione internazionale del governo Meloni il tema migratorio è diventato prioritario. Per molto tempo si è pensato di scaricare il problema sui Paesi di primo ingresso come l’Italia. Ora non è più così. Siamo riusciti a suscitare un forte impegno delle istituzioni europee. C’è la consapevolezza di lavorare per un approccio complessivo con gli Stati di partenza e di transito per arrivare a un sistema di ingressi che preveda esclusivamente canali regolari, sicuri e pianificati. Il “Patto” sottoscritto nel Consiglio dei ministri dell’Interno europei del giugno scorso va in questa direzione, proponendosi di riformare regolamentazioni storiche europee oramai superate come quella di Dublino”.

L’Inps ha comunicato la sospensione del reddito di cittadinanza con un sms. Così non si contribuisce ad alzare la tensione?

“La modifica della misura era ampiamente nota da mesi, così come ampiamente noti sono gli effetti distorsivi del reddito di cittadinanza su un’ampia fascia dei percettori. Il governo non ha mai fatto mistero di ritenere che la lotta alla povertà debba essere condotta incentivando la realizzazione delle opportunità di lavoro, non delle alternative allo stesso. Monitoreremo gli effetti delle nuove misure e saremo sempre pronti a intervenire dalla parte di chi vive condizioni di difficoltà”.

L’opposizione accusa il governo di non aiutare i poveri...

“Che nel dibattito politico ci possano essere posizioni anche fortemente critiche è fisiologico e fa parte della normale dialettica democratica. Ma sono certo che questo avverrà sempre con senso di responsabilità da parte di tutte le forze politiche e sociali”.

Prezzi alle stelle, aiuti al palo, disagio sociale in crescita. Teme un autunno di manifestazioni?

“Le segnalo che i dati economici restituiscono l’immagine di un’Italia come un Paese in condizione di salute migliore di tanti altri. L’inflazione sta continuando a mostrare una dinamica discendente, riducendo il differenziale tra l’Italia e i Paesi euro. Le condizioni del mercato del lavoro sono molto favorevoli. È confermato il trend di crescita del numero degli occupati che riguarda in maniera particolare la fascia tra i 25 e i 34 anni. Il settore turistico presenta numeri record nei primi sette mesi del 2023 e il numero delle presenze, anche di stranieri, supera i livelli del 2019, anno pre pandemico. Non vedo perché debba prevalere la sfiducia rispetto a dati estremamente positivi anche perché il governo ha già messo in campo importanti iniziative per investire sui nostri asset strategici”.