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di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 3 aprile 2024

Lo ha detto il Garante del Lazio Anastasìa presentando il suo libro “Le pene e il carcere”. Nel Salone del Commendatore nel Complesso monumentale Santo Spirito in Sassia si è svolto l’incontro per la presentazione del libro del Garante Stefano Anastasìa “Le Pene e il Carcere”, un’opera che offre un’analisi approfondita del complesso scenario delle istituzioni carcerarie italiane. L’evento, promosso dal Commissario straordinario della Asl Roma 1, Giuseppe Quintavalle, ha fornito un’opportunità di confronto su tematiche cruciali legate al sistema penitenziario nazionale.

Con cifre allarmanti come i suicidi nelle carceri italiane (29, l’ultimo ieri a Cagliari, considerando anche il ragazzo ospitato nel Cpr di Ponte Galeria che si è tolto la vita e ai quali vanno aggiunti 3 agenti della Polizia penitenziaria) e una situazione di sovraffollamento che richiama alla mente la sentenza Torregiani della Corte europea dei diritti dell’uomo, l’attenzione si è concentrata sull’urgenza di affrontare le criticità del sistema carcerario. Lorena D’Urso, caposervizio di Radio Radicale, ha introdotto il dibattito sottolineando l’importanza dell’analisi proposta da Anastasìa nel suo libro, che offre una prospettiva non solo penale ma anche politica sulle dinamiche che hanno condotto all’attuale situazione. Durante l’evento, oltre all’autore e al commissario Quintavalle, hanno preso parte al dibattito il Capo del Dap, Giovanni Russo, e il magistrato di sorveglianza del Tribunale di Roma Marco Patarnello.

Quintavalle ha ribadito l’importanza di migliorare la sanità all’interno delle carceri, equiparandola a quella esterna e promuovendo una collaborazione sinergica con i dipartimenti di salute mentale. Il Commissario straordinario della Asl Roma 1 ha sottolineato i progressi in corso, con particolare enfasi sul recupero della piena funzionalità dell’ex- centro clinico di Regina Coeli, che, ha evidenziato, testimonia l’importanza strategica di Regina Coeli all’interno della rete regionale, essendo un Servizio Assistenza Integrata (Sai) con una capacità di settantotto posti letto.

Durante il suo intervento, il Capo del Dap ha illustrato un progetto ambizioso volta a creare centonovantuno centri di eccellenza lavorativa, uno in ogni istituto penitenziario italiano, con Regina Coeli in prima linea. Giovanni Russo ha quindi annunciato un’iniziativa di rilievo, grazie alla collaborazione con una delle più grandi aziende tecnologiche europee, che installerà un laboratorio all’avanguardia proprio presso Regina Coeli, considerato il più moderno d’Europa. Ha poi spiegato che ogni tre mesi venti detenuti si alterneranno nel laboratorio. In questo modo, coloro che mostreranno un’attitudine per diventare giuntisti della fibra ottica - considerando l’elevata richiesta di questa figura professionale da parte di Open Fiber e della presidenza del Consiglio avranno l’opportunità di scontare la loro pena e cogliendo un’opportunità che lo Stato non ha offerto loro in passato.

Anastasìa, nel suo intervento conclusivo, ha sottolineato la necessità di interrogarsi sulla logica della punizione nella nostra società, denunciando come il sistema carcerario finisca spesso per rappresentare un moderno rituale sacrificale. Ha chiarito che il suo libro, “Le Pene e il Carcere”, non offre soluzioni ai problemi del sistema penitenziario. Ha attribuito questa mancanza di soluzioni al fatto che il sistema stesso ha subito una serie di proposte di riforma che non sono state realizzate, aumentando così il livello di frustrazione tra coloro che sono coinvolti nel sistema. Per Anastasìa, c’è una tendenza a considerare il carcere come un rituale sacrificale moderno, che mira a “sanificare” la società attraverso l’isolamento di individui. Tuttavia, ha sottolineato che questo concetto non rispecchia la realtà e che è fondamentale comunicare questa consapevolezza e promuovere un’idea diversa delle relazioni sociali e della politica, che tenga conto dei bisogni delle persone più svantaggiate. Questa, ha affermato, è una sfida importante che richiede tempo per essere affrontata