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di Manuela Perrone

Il Sole 24 Ore, 1 dicembre 2023

Da quando ha giurato l’Esecutivo Meloni, è stato introdotto in media un delitto al mese. La mappa delle novità dal decreto Rave al disegno di legge Sicurezza, che ne ha aggiunti sei. Quindici nuovi reati o fattispecie in quasi 14 mesi, di cui otto già entrati in vigore. Con il record raggiunto dall’ultimo Ddl sulla sicurezza, che da solo ne aggiunge sei. E con interventi massicci per aumentare le pene di molti delitti già previsti dal Codice.

L’era del Governo presieduto da Giorgia Meloni è anche un’epoca di rinnovato dinamismo delle istanze repressive, spesso perseguite ricorrendo alla decretazione d’urgenza. Istanze che non si limitano all’immigrazione, per cui ad aprile è stato dichiarato lo stato d’emergenza nazionale, ma si estendono a molti altri ambiti, rialimentando tra gli studiosi il mai sopito dibattito sul “panpenalismo”.

Deriva contro la quale, ironia della sorte, si è sempre battuto il ministro della Giustizia Carlo Nordio. A scorrere l’elenco dei provvedimenti e delle norme proposte e in gran parte approvate da novembre 2022 a oggi, l’escalation appare notevole. Spesso, va sottolineato, l’iniziativa non arriva dal Guardasigilli, ma da altri ministeri, Viminale in testa, o dalla presidenza del Consiglio. L’esordio è stato indicativo: il decreto legge 162/2022 che, per punire i rave, sull’onda del mega party organizzato a Modena alla fine di ottobre dell’anno scorso, ha introdotto nel Codice penale il reato di “Invasione di terreni o edifici con pericolo per la salute o l’incolumità pubblica”.

Con il provvedimento approvato a Cutro, ancora dopo un’emergenza tragica - il naufragio costato la vita a 94 persone - è stato aggiunto un nuovo articolo al Testo Unico dell’immigrazione per punire, con il carcere da venti a trent’anni, gli scafisti e i trafficanti che causano la morte di più persone, con la novità della previsione di poter perseguire i responsabili anche nei casi in cui i fatti si verificano fuori dal territorio italiano. Come “reato universale” lo presentò Meloni.

Il Dl omnibus 105/2023 è invece intervenuto a trasformare da illecito amministrativo in reato l’abbandono di rifiuti, con la previsione di un’ammenda fino a 10mila euro, raddoppiata in caso di rifiuti pericolosi. Il provvedimento ha inoltre modificato il reato di incendio boschivo aumentando il minimo edittale della pena e ha potenziato le aggravanti del delitto di inquinamento ambientale. Soprattutto, grazie a un emendamento delle commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera (di nuovo sull’onda della cronaca), è stato introdotto il reato di natura contravvenzionale che punisce chi “abbatte, cattura o detiene orsi bruni marsicani” con l’arresto da 6 mesi a 2 anni e l’ammenda da 4mila a 10mila euro.

Subito dopo è approdata in Gazzetta la legge di iniziativa parlamentare (primo firmatario il senatore Fdi Alberto Balboni) che ha modificato il reato di omicidio stradale sostituendo l’articolo 589-bis del Codice penale per affiancarvi l’omicidio nautico, punito con il carcere da 2 a 7 anni, e da 8 a 12 se chi guida è ubriaco o drogato. Il decreto Caivano, convertito in legge a inizio novembre, sempre sulla scia dell’emergenza e della riqualificazione dell’area avviata dal Governo, ha introdotto il reato di “stesa” per punire la “pubblica intimidazione con uso di armi” con la reclusione da 3 a 8 anni. “Finora era una aggravante rispetto ad altri reati, ora immaginiamo di trasformarla in un delitto autonomo”, aveva detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, illustrando l’emendamento poi presentato dal Governo in sede di conversione.

È stata inoltre trasformata da sanzione a delitto l’“inosservanza dell’obbligo di istruzione dei minori”, che punisce i genitori che non mandano a scuola i figli con il carcere fino a due anni. Viene anche inserito un articolo aggiuntivo alla legge 110/1975 per punire chi porta fuori casa armi per cui non è ammessa licenza.

Con il Dl è poi salita da 4 a 5 anni la pena massima per i reati di “lieve entità” legati alla droga. Ma il carico da novanta di nuovi delitti è arrivato con l’ultimo Ddl sicurezza: dalla detenzione di documenti “con finalità di terrorismo” all’occupazione abusiva di immobili, dalla nuova fattispecie dell’“induzione e costrizione all’accattonaggio” alle lesioni personali a ufficiali o agenti di pubblica sicurezza, fino alle rivolte nelle carceri e nei centri di accoglienza per i migranti. Ora dovrà passare al vaglio del Parlamento.

Dove sta anche, in seconda lettura al Senato, la proposta di legge che punta a perseguire anche all’estero gli italiani in caso di maternità surrogata. Un altro “reato universale” bandiera della maggioranza.