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di Liana Milella

La Repubblica, 19 agosto 2023

Parole dure su Torino dove la morte delle due detenute è “un suicidio di Stato” e sinonimo di “tragedia”. Quando Nordio cita Norimberga “parla a vanvera”. “Il “buttate via le chiavi” è una bestemmia contro il genere umano”. Sono queste le parole forti di Ilaria Cucchi, la senatrice di Sinistra italiana che annuncia risultati a sorpresa dalle sue visite nelle carceri, e al governo dà un consiglio: “La donna giusta per fare la Garante dei detenuti è Rita Bernardini”.

E a Nordio che paragona i suicidi di Torino ai nazisti che si sono tolti la vita nel carcere di Norimberga suggerisce di “non parlare a vanvera”.

Per sette anni l’Italia ha avuto la fortuna di avere come Garante delle persone private della libertà - è stato lui a ribattezzare così il Garante dei detenuti - un giurista come Mauro Palma, che ha consumato tutte le sue energie per mettere insieme una potente struttura. Non crede che avrebbe senso sostituirlo con Rita Bernardini, la leader di Nessuno tocchi Caino, da anni impegnata nel mondo delle carceri, salvo forse non avere alcun feeling con questa maggioranza?

“Mauro Palma può dire quello che vuole, ma credo che lui sia stato e continui a essere il Garante dei diritti dei detenuti per eccellenza. Non rileva che sia scaduto il suo mandato. Lo è per cultura, sensibilità e competenza. È il suo Dna. Punto e basta”.

Sono d’accordo con lei...

“Detto questo, non sarebbe per nulla male se ora questa importantissima figura istituzionale fosse rivestita da una donna come Rita Bernardini. Io non sono nessuno per poter dare indicazioni su questo tema così delicato, ma di una cosa sono certa: la maggioranza al governo deve starne fuori. Chi dovrebbe aver voce in capitolo sono le associazioni più importanti che sui temi del rispetto dei diritti umani trovano la loro stessa ragione di esistenza. Comunque la mancanza di feeling con il Governo è un’ottima ragione per nominarla”.

È ammissibile invece che si lottizzi anche questo posto? Come sta facendo il Guardasigilli Nordio che all’inizio di agosto ha portato al Quirinale i nomi di Felice Maurizio D’Ettore, in qualità di capo Garante, e oggi ordinario di diritto privato a Firenze (quindi incompatibile), affiancato da Carmine Antonio Esposito, ex presidente del Tribunale di sorveglianza di Napoli ora a riposo vista la sua età assai avanzata e con un ruolo politico di destra in un consiglio comunale in Campania, e Mario Serio, professore di diritto privato comparato a Palermo segnalato da M5S?

“La lottizzazione di questo posto è espressione di una gestione di potere. Un vero e proprio ossimoro con lo stesso termine di Garante. L’unico potere che riguarda il ruolo del Garante è mettere a nudo proprio il potere che non rispetta i diritti dei detenuti”.

A Torino, dove muoiono ingiustamente due detenute di cui presto si dimenticherà il nome, arriva il Guardasigilli Nordio e parla di suicidi inevitabili proprio come dimostra, è lui a dirlo, il caso di Norimberga e dei due gerarchi nazisti suicidi. Secondo lei un ministro che dice questo non dovrebbe correre a dimettersi?

“Torino, oggi, è sinonimo di tragedia. Prima che quelle due donne siano ridotte a semplice statistica, occorre puntare il dito sul nocciolo della questione. Si è trattato di due femminicidi di Stato. Quel che dice il ministro Nordio citando a vanvera tribunali della storia non mi interessa. Due donne sono morte. Le loro morti erano ampiamente annunciate. Dovevano essere evitate. Punto e basta. Un Stato civile e democratico non può permettere che accada tutto questo”.

In questi mesi da senatrice lei ha fatto molte visite nelle carceri. Che cosa ha visto e alla luce di questa sua esperienza che cosa propone oggi? Una soluzione semplice, concreta, ma che faccia calare la sofferenza di tanti detenuti e li avvii effettivamente a una nuova vita...

“La mia modesta storia di neo senatrice è densa di esperienza sul mondo del carcere. Ho fatto numerose visite a sorpresa e realizzato alcune inchieste che presto verranno divulgate. Ma non ho ricette per risolvere questo difficilissimo problema. Quel che so per certo è che non vedo proprio alcuna voglia di risolverlo davvero. Per questo voglio che se ne parli perché così deve essere. Qualcuno si deve vergognare di quello che accade e che ho visto, e lo dico sul serio. Il “buttate via le chiavi” è una bestemmia contro il genere umano”.