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di Giovanni Negri

Il Sole 24 Ore, 21 maggio 2022

Si è passati in quattro anni da 31.970 a 24.126 provvedimenti presi. Continua a diminuire il numero delle misure cautelari, e anche il ricorso alla detenzione preventiva. Inoltre, nove misure cautelari su dieci sono state emesse in un procedimento che ha avuto come esito la condanna, definitiva o non definitiva, senza sospensione condizionale della pena.

Sono questi alcuni dei dati che si possono trarre dalla Relazione, riferita al 2021, del ministero della Giustizia sulle misure cautelari personali e sulla riparazione per ingiusta detenzione. Una Relazione che assume poi quest’anno un significato del tutto particolare, se solo si tiene conto del fatto che uno dei quesiti referendari punta a ridurre la possibilità di fare ricorso alle misure cautelari in una serie di casi.

Intanto i numeri confermano la tendenza alla riduzione dell’utilizzo delle misure, assai più spiccata nel biennio 2020-2021 per effetto della pandemia, un po’ per tutte le ii tipologie di provvedimenti presi in considerazione. Detto che in totale si è passati da 95.798 provvedimenti nel 2018 a 81.102 nel 2021, per quello più pesante, la custodia cautelare in carcere, si è passati in 4 anni, da 31.970 a 24.126 decisioni emesse.

Le misure cautelari custodiali più dure (carcere, arresti, trattenimento in luogo di cura) costituiscono il 58% circa di tutte le misure emesse. A utilizzare maggiormente le misure cautelari sono 5 distretti: nell’ordine, Roma, Milano, Bologna, Napoli e Torino.

Limitando l’analisi alle sole 32.805 misure emesse nel 2021 nei procedimenti definiti nel medesimo anno e volendo ad esempio conoscerne la composizione percentuale per anno di iscrizione del procedimento definito, emerge che l’82,1% (26.941) delle misure appartiene a procedimenti definiti ed iscritti nel 2021 mentre il restante 17,9% (5.864) appartiene a procedimenti definiti nel 2021 ma iscritti in anni precedenti.

Così, osserva il ministero, “l’elevata percentuale dell’82,1% sembra attestare che i procedimenti ove vengono emesse misure cautelari personali di tipo coercitivo hanno tempi di definizione molto ridotti, circostanza verosimilmente dovuta al fatto che già sussistono gravi indizi di colpevolezza a carico della persona e il giudice, nell’emettere una misura cautelare, già dispone di probabilmente fondati elementi di prova”.

Quanto alle decisioni di accoglimento della richiesta di riparazione per ingiusta detenzione, queste aumentano in maniera considerevole, passando da 283 a 474. Ma a crollare, anche se il ministero sottolinea come il sistema sia in grado di intercettare condotte sanzionabili prima dell’emergere dell’ingiusta detenzione, è il dato degli illeciti disciplinare iniziati nei confronti dei magistrati per le accertate ingiuste detenzioni, con solo 5 azioni promosse nel 2021 a fronte delle 24 del 2019.