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di Maria Teresa Meli e Virginia Piccolillo

Corriere della Sera, 2 dicembre 2022

Il caso dei documenti di Carrai finiti al Copasir. Renzi soddisfatto: “I magistrati rispettino le regole”. “Adesso basta con questi tentativi di farmi passare per il cavaliere nero. I magistrati devono smettere di violare le regole. E deve passare il concetto che chi tocca Renzi muore”. Non in senso letterale, ben s’intende: “Se gli ispettori del ministero della Giustizia dovessero appurare le violazioni si dovrebbe procedere a un’azione disciplinare contro il pubblico ministero Luca Turco, e potrebbero anche trasferirlo via da Firenze”.

Non riesce a contenere la soddisfazione il leader di Italia Viva. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha appena deciso di aprire un’indagine ispettiva sulla scelta compiuta dal pm che ha chiesto il rinvio a giudizio proprio di Renzi e dell’imprenditore Marco Carrai per finanziamento illecito ai partiti nell’inchiesta Open.

Un’ispezione che il Guardasigilli ha annunciato ieri in risposta a un’interrogazione parlamentare dello stesso Renzi, calcando su due termini: “rigorosa” e “approfondita”. Ma che il leader Iv già definisce “una bomba”. Al punto che Renzi dice di preferire il Guardasigilli del governo Meloni all’ex ministro dem della Giustizia, Andrea Orlando. Una sintonia ritrovata col governo che i dem attribuiscono al fatto che il Terzo polo vuole sostituire FI nella maggioranza.

L’antefatto lo aveva ricostruito l’ex premier in Aula al Senato: “Di fronte a una sentenza della Cassazione che aveva annullato senza rinvio un sequestro compiuto a Marco Carrai, imponendo di “restituire il materiale sequestrato senza trattenerne copia”, il pm ha scelto di prendere il materiale e mandarlo al Copasir”. Una scelta, quella del pm di inviare il contenuto di pc e telefonini sequestrati a Carrai, sui finanziatori di Open, al Comitato di controllo sui servizi che ne aveva fatto richiesta, definita da Renzi “o eversiva o anarchica”. Parole alle quali il ministro non aveva fatto cenno nella risposta.

Nordio precisa di avere “una conoscenza degli atti parziale”, ma dà atto che “il 18 febbraio 2022 la Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio l’ordinanza, il decreto di perquisizione e di sequestro, del 20 novembre 2019 nei confronti di Carrai”, disponendo la restituzione senza trattenimento di copia. Su quello che è successo dopo il Guardasigilli intende indagare. “Gli ulteriori fatti enunciati saranno oggetto di immediato e rigoroso - e sottolineo rigoroso - accertamento conoscitivo, attraverso l’Ispettorato Generale. Successivamente, questo dicastero procederà ad una approfondita - e sottolineo approfondita - valutazione di tutti gli elementi acquisiti al fine di assumere le necessarie iniziative”. E ancora: “L’indagine conoscitiva avrà assoluta priorità nell’attività ispettiva. E le determinazioni che ne deriveranno saranno adottate con consequenziale rapidità”. Prima di diventare ministro, Nordio, a Radio Leopolda, aveva detto: “Quello nei confronti di Renzi è il primo processo politico al quale assistiamo”.