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di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 8 settembre 2023

Nel panorama geopolitico internazionale, l’interesse per i diritti umani e le questioni legate alla giustizia assume sempre un’importanza centrale, specialmente quando coinvolge un cittadino con la nazionalità italiana che viene arrestato in modo inusuale all’estero. In questo contesto, emerge il caso della detenzione di Khaled El Qaisi, un cittadino italo- palestinese residente a Roma, il quale è stato soggetto a un arresto che ha suscitato legittime preoccupazioni e richieste di spiegazioni da parte dei suoi famigliari. Queste richieste hanno trovato voce in Parlamento attraverso un’interrogazione presentata Nicola Frantoianni, segretario di Sinistra italiana.

A esprimere il loro sdegno e preoccupazione per questa vicenda sono state la madre di Khaled, Lucia Marchetti, e sua moglie, Francesca Antinucci. Il 31 agosto scorso mentre Khaled, che gode della doppia cittadinanza italiana e palestinese, stava attraversando il valico di frontiera di ‘ Allenby’ insieme alla sua famiglia, dopo aver trascorso le vacanze a Betlemme, in Palestina, è stato fermato. Durante il controllo dei bagagli e dei documenti, dopo un’attesa prolungata e angosciante, Khaled è stato ammanettato, lasciando sbalordito il giovane figlio di soli 4 anni, la moglie e tutti coloro che erano presenti, in attesa di poter riprendere il loro viaggio. Le richieste di spiegazioni avanzate dalla moglie sono rimaste senza risposta, e invece, è stata costretta a partire con il figlio verso il territorio giordano, priva di telefono, denaro e senza alcun contatto, in un paese straniero. Solo grazie alla generosità umana di alcune donne palestinesi, la moglie e il bambino sono riusciti a raggiungere l’Ambasciata Italiana nel tardo pomeriggio.

Khaled El Qaisi è un traduttore e uno studente di Lingue e Civiltà Orientali presso l’Università La Sapienza di Roma, noto e rispettato per il suo appassionato impegno nella raccolta, divulgazione e traduzione di materiale storico palestinese. Inoltre, è uno dei fondatori del Centro Documentazione Palestinese, un’associazione dedicata a promuovere la cultura palestinese in Italia.

Nicola Fratoianni, raccogliendo le istanze dei familiari di Khaled, ha presentato mercoledì scorso un’interrogazione parlamentare al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, relativa alla detenzione del cittadino italo- palestinese Khaled El Qaisi. Questa interrogazione pone l’attenzione sulle circostanze dell’arresto di El Qaisi da parte delle autorità israeliane e chiede quali urgenti iniziative siano state adottate e intendano essere adottate per garantire i suoi diritti e il rispetto degli standard internazionali.

Nell’interrogazione parlamentare Nicola Fratoianni chiede al ministro quali urgenti iniziative siano state adottate e intendano essere adottate a tutela di Khaled El Qaisi, cittadino italiano tratto in arresto all’estero. Le domande specifiche includono le ragioni della custodia di Khaled El Qaisi, la verifica della garanzia dei diritti dell’equo processo, come previsto dall’articolo 111 della Costituzione italiana e dall’art. 6 della Convenzione Europea per i Diritti dell’Uomo (Cedu), il diritto di difesa e la conformità delle condizioni di detenzione agli standard internazionali, come stabilito dall’art. 27 della Costituzione italiana, l’articolo 3 della Cedu e l’art. 7 del Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici.

L’interrogazione parlamentare presentata dal deputato di Sinistra italiana Nicola Fratoianni solleva importanti questioni riguardo alla detenzione di Khaled El Qaisi e alla tutela dei suoi diritti umani. Questo caso richiama l’attenzione sulla necessità di garantire che i cittadini italiani all’estero siano trattati in modo giusto e conforme agli standard internazionali. La speranza è che questa interrogazione porti alla luce i fatti necessari per garantire una risposta appropriata e una soluzione equa per l’italo-palestinese.