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di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 8 novembre 2023

In una società democratica, un giornale non è obbligato ad oscurare il volto di un agente di polizia che ha usato una forza eccessiva. Un tribunale tedesco aveva emesso tale obbligo, ma ciò ha comportato una violazione dell’articolo 10 della Convenzione europea. La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (Cedu) ha emesso una sentenza fondamentale nel caso BILD v Germania, stabilendo un importante precedente per il diritto all’informazione e la libertà di espressione.

La sentenza riguarda il bilanciamento tra il diritto dei media di diffondere informazioni di interesse pubblico e il diritto alla protezione della vita privata degli individui coinvolti in eventi di tale interesse. La Cedu ha analizzato l’articolo 10 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, che garantisce il diritto alla libertà di espressione, e l’articolo 8, che protegge il diritto al rispetto della vita privata. Il caso verteva sulla decisione del quotidiano tedesco BILD di pubblicare un video di un’operazione della polizia senza pixelare il volto dell’agente coinvolto in un episodio di uso eccessivo della forza. La polizia era intervenuta in un nightclub dove un uomo era diventato aggressivo. Le immagini, catturate da telecamere a circuito chiuso, mostravano chiaramente il poliziotto in azione. Tuttavia, le autorità tedesche avevano ordinato al giornale di oscurare il volto dell’agente, sostenendo che ciò fosse necessario per proteggere la sua privacy.

La Cedu ha stabilito che il giornale aveva il diritto di pubblicare il video in questione in quanto documentava un avvenimento di interesse pubblico: l’uso della forza da parte delle forze dell’ordine. Allo stesso tempo, la Corte ha criticato la decisione dei tribunali tedeschi di imporre un divieto assoluto sulla futura pubblicazione di tale video senza pixelare il volto dell’ufficiale. La Cedu ha rilevato che non vi era alcuna accusa di comportamento illecito rivolta all’agente di polizia da parte del giornale. I giudici di Strasburgo hanno sottolineato che tale divieto generale era eccessivo e non bilanciato, poiché non aveva tenuto conto dell’interesse pubblico e della necessità di informare il pubblico su questioni importanti come l’abuso di potere da parte delle forze dell’ordine. Questa decisione della Cedu stabilisce chiaramente che i media hanno il diritto di pubblicare materiale di interesse pubblico, anche se coinvolge individui non famosi. Tuttavia, le restrizioni devono essere proporzionate e bilanciate, garantendo che il diritto del pubblico di essere informato non venga soppresso senza validi motivi. La sentenza ha sottolineato che la libertà di stampa è fondamentale per la democrazia e deve essere protetta anche quando si tratta di questioni sensibili come l’operato della polizia.