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di Carlo Macrì

Corriere della Sera, 3 novembre 2023

La cooperativa calabrese che impegna emarginati e disabili. Modello di economia circolare ecosostenibile. E il grasso vegetale diventa sapone al bergamotto. Sei donne, un prete, un progetto. La storia della cooperativa “Felici da Matti” comincia nel 2003, a Roccella Jonica. L’idea di replicare in laboratorio la tradizione delle nonne che facevano il sapone in casa ha illuminato i soci fondatori: l’olio esausto vegetale viene raccolto e trasformato in sapone, tipo Marsiglia. Un prodotto eco friendly, “figlio” di un’economia circolare, che mantiene stretto rapporto tra ambiente e territorio. Per aromatizzarlo viene scelto il bergamotto, agrume tipico del territorio della provincia di Reggio Calabria: di qui il nome “BergOlio”, che sta per Bergamotto+Olio. Tra i soci, però, qualcuno teme che questo marchio possa essere accostato, sia pure per un sillogismo non voluto, a quello del Santo Padre. Da uomini di fede i soci di “Felici da Matti” scrivono al Pontefice chiedendogli se il logo possa in qualche maniera infastidirlo. A stretto giro di posta arriva la risposta della segreteria di Stato del Vaticano: “Nel porgere i saluti il Santo Padre esprime viva riconoscenza per il premuroso pensiero e Ne partecipa la Benedizione, pegno di abbondanti grazie celesti”.

Risolto il possibile caso, i soci si sono concentrati sull’attività. “All’inizio - ammette Maria Teresa Nesci, presidente della cooperativa - è stata dura. Abbiamo voluto mettere in pratica ciò che la nostra religione cristiana dice: stare accanto ai bisogni della gente. E noi siamo nati proprio per dare sostegno a chi ha disabilità, soprattutto mentali. Per stare accanto a loro, dare un lavoro e non farli sentire esclusi è nato il progetto “Non buttarlo nel lavandino… o siamo fritti”“ . Don Giuseppe Raco, ex parroco di Roccella, insieme ad Anna, Silvana, alle sorelle Fila e Anna e alla presidente Nesci, hanno iniziato il loro percorso creando un piccolo luogo di raccolta dell’olio esausto e, poi, servendosi di un Fiat Doblò, hanno iniziato a bussare alle case dei cittadini. “A chi ci forniva cinque litri di olio esausto, in cambio davamo un sapone”, dice la presidente. Fu l’ex vescovo-operaio di Locri Giancarlo Bregantini, oggi arcivescovo metropolita di Campobasso, a spronare i soci a iniziare questo progetto.

Itinerari di raccolta - “Il nome “Felici da Matti”, è nato proprio dalla iniziale follia nell’affrontare questo percorso. La nostra avventura s’intreccia con la sfida di dare una seconda vita a uno scarto trasformandolo in risorsa”, spiega Nesci. Con gli anni l’attività della cooperativa ha continuato a crescere: oggi il raggio d’azione è arrivato a coinvolgere quasi tutta la provincia di Reggio Calabria. In molti paesi i cittadini riversano l’olio esausto in appositi contenitori che la cooperativa recupera nei quotidiani giri per i Comuni.

Da qualche anno “Felici da Matti” ha anche realizzato una linea di detergenti ecologici (detersivo a mano e per lavatrice, detergente per pavimenti e sgrassatore), sempre da riciclo dell’olio esausto, aromatizzati al bergamotto, limone eucalipto e citronella. “La linea di detergenti BergOlioEco3 ci consente - spiega Nesci - di unire tre grandi motivazioni ambientali e sociali. Si tratta di saponi naturali realizzati con metodo a caldo. Lo sgrassatore è costituito dal 50% di olio esausto, 40% per i pavimenti, 30% per il bucato. Il resto della formula è costituito da ingredienti ecologici approvati dai principali enti di certificazione della Green Economy europei”.

Ma c’è di più: la coop dà anche l’opportunità a detenuti, una volta espiata la pena, di reinserirsi nella società. “Stiamo portando avanti il progetto “Prome: Mendicanti di riconciliazione e profeti di speranza”. Quattro detenuti del carcere di Locri (2 italiani accusati di reati di droga e due ex scafisti) - dice la presidente - lavorano infatti nella falegnameria del carcere e realizzano per noi porta sapone in legno d’ulivo. Il 3 novembre uno di loro tornerà in libertà e verrà a lavorare con noi”. La cooperativa si finanzia da sola con le proprie vendite, online e in sede. Da qualche anno esporta i propri prodotti anche in Austria. L’ultima idea, dei soci della cooperativa, ancora in cantiere, è quella di realizzare un prodotto per la persona dal nome “Naturali terre di Calabria”, fatti con olio extravergine d’oliva e burro di karitè.