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di Pino Nano

primapaginanews.it, 4 febbraio 2024

“Con questo progetto - dice la Presidente Rai Marinella Soldi - la Rai amplia la sua missione di servizio pubblico”. L’iniziativa Rai è unica nel suo genere, e dà perfettamente bene l’idea di quello che da sempre la sua Presidente Marinella Soldi chiama e definisce “puro servizio pubblico”. Un progetto chiamato “Scuola esercizio di libertà” e dedicato, ma si può anche dire destinato, a migliaia di detenuti nelle carceri italiane.

“Con questo progetto -ripete Marinella Soldi-la Rai amplia la sua missione di Servizio Pubblico. Abbiamo fiducia che questo gesto sia solo l’inizio e possa accompagnare il riscatto sociale dei detenuti: per un’istruzione e una cultura più accessibili a tutti”. La scuola, l’istruzione, il sapere, la cultura in tutte le sue espressioni costituiscono la base per costruire il futuro: un futuro libero, indipendente, responsabile come individuo e come comunità. È una convinzione, questa, che la Rai fa propria, sull’esempio delle parole del Presidente Mattarella quando afferma che “la scuola costituisce un esercizio di libertà”.

Ed è proprio in questa prospettiva -chiarisce una nota ufficiale della RAI-che, nell’ambito del progetto quadro “La Cultura rompe le sbarre”, prende corpo il progetto “Scuola esercizio di libertà” - il cui nome si ispira esattamente alle parole del Presidente Sergio Mattarella - e rivolto proprio alle scuole che sono presenti negli Istituti Penitenziari italiani.

La Rai, infatti, ha reso fruibile ai 20mila studenti detenuti - che non possono accedere a Internet - il prezioso lavoro realizzato da Rai Cultura per RaiScuola con la produzione e messa a disposizione di oltre 1800 video-lezioni di “La Scuola in tivù”, grazie al contributo delle Direzioni Rai, Reti e Piattaforme e ICT.

“Con questo progetto - dice la Presidente Rai Marinella Soldi - la Rai amplia la sua missione di servizio pubblico più classica di raccontare storie, anche di riscatto. Come con ‘Mare fuori’ che è ricominciato proprio oggi su RaiPlay con la quarta stagione. E la Rai oggi dona agli istituti penitenziari 400 pc ricondizionati e l’accesso a 1800 video-lezioni di Rai Scuola”.

La Presidente Soldi ricorda che oggi 1/3 della popolazione carceraria trova nello studio un’opportunità di riflessione, un modo per riprendere in mano la propria vita e riscrivere il proprio futuro, “e noi abbiamo fiducia che questo nostro gesto, piccolo ma concreto, sia solo l’inizio e che possa accompagnare il riscatto sociale di coloro che oggi sono detenuti: per un’istruzione e una cultura più accessibili a tutti”. “La cultura rompe le sbarre”- aggiunge Roberto Natale, Direttore Rai per la Sostenibilità - ESG- è un progetto che può cambiare le vite. Raccontare i progetti del carcere serve a costruire coesione sociale: questo è compito del Servizio Pubblico”.

La donazione di 400 PC da parte di Rai all’Amministrazione penitenziaria, la realizzazione di un apposito software che consente di ‘navigare offline’ dentro al sito di RaiScuola, il caricamento del sistema e del sito nei 400 PC e la loro distribuzione nei 190 Istituti penitenziari del nostro Paese sono gli elementi di base del progetto, presentato il primo febbraio, presso la Casa circondariale di Civitavecchia con la partecipazione del Ministro della Giustizia Carlo Nordio.

Negli Istituti penitenziari di Civitavecchia sono presenti tutti i livelli scolastici della scuola dell’obbligo: i corsi di alfabetizzazione della lingua italiana e due istituti superiori (uno tecnico e uno alberghiero), oltre a un Polo penitenziario universitario collegato con Roma 3. Su una popolazione detenuta di 599 persone (tra cui 31 donne), 150 sono iscritte ai diversi livelli scolastici (tra cui 18 donne), mentre gli studenti universitari sono 11.

Un’iniziativa, questa, che vuole essere un segnale di attenzione nei confronti di un ambito del nostro Paese al quale il Servizio Pubblico si rivolge nello spirito dell’articolo 3 della Costituzione, contribuendo a rimuovere quegli ostacoli che rischiano di limitare l’eguaglianza dei cittadini. Ma non finisce qui. “La Rai -aggiunge Silvia Calandrelli, Direttrice Rai Cultura-rende disponibili 1800 ore di video-lezioni per mettere al servizio della società carceraria un patrimonio di conoscenza e nozioni. Con Rai Scuola stiamo inaugurando un nuovo ciclo di lezioni sull’Intelligenza Artificiale”.