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di Simona Lorenzetti

Corriere di Torino, 21 febbraio 2023

“La speranza è che la Cassazione decida subito sulla revoca del 41 bis. Ma l’esperienza insegna che solitamente c’è un rinvio al Tribunale di sorveglianza di Roma, che dovrà fissare una nuova udienza. La giustizia è lenta e Cospito non ha tutto questo tempo”.

A parlare è Maria Teresa Pintus, l’avvocata che assiste l’anarchico insurrezionalista nella battaglia contro il regime del carcere duro al quale è sottoposto dal maggio 2022. Da cinque mesi Cospito, considerato punto di riferimento della Fai/fri, è in sciopero della fame. “Lo abbiamo convinto ad assumere gli integratori: ha capito che se morisse la sua lotta non sarebbe valsa a nulla - ha spiegato il legale. Se anche la Cassazione annullerà con rinvio (l’udienza è fissata per venerdì, non tornerà ad alimentarsi. Forse potrebbe accettare di fare delle flebo, ma non ne abbiamo ancora parlato”.

L’occasione per fare il punto sulle condizioni di salute di Cospito (ricoverato in ospedale) è stato un convegno organizzato dalla Camera penale “Vittorio Chiusano”, al quale l’avvocata è stata invitata come ospite. Il tema era “Il regime di 41 bis: lo Stato, la persona detenuta, la vita e la morte”. Al tavolo dei relatori, oltre a Pintus, c’erano Roberto Capra (presidente della Camera Penale), Gianluca Vitale (presidente del Legal Team Italia e avvocato dell’ex compagna dell’anarchico, Anna Beniamino) e Roberto Lamacchia (presidente dell’associazione nazionale Giuristi democratici). Nelle tre ore di dibattito si sono analizzati tutti gli aspetti - paradossi compresi - di un regime carcerario che gli avvocati giudicano “al limite della tortura”.

“Siamo tutti d’accordo - ha sottolineato Capra - che venga abolito o comunque modificato”. Ma a tenere banco è stato soprattutto il caso Cospito. Pintus, che assiste circa il 30 per cento degli oltre 750 detenuti al 41 bis, ha ricordato come la revoca sia difficile: “Per la prima volta, però, la Dna ha offerto un’alternativa, aprendo la strada a un regime di alta sicurezza. Non era mai successo prima. Di contro la Dda di Torino ha dato parere negativo, confermando la necessità che Cospito resti al 41 bis”.

A pesare - stando a quanto emergerebbe dal documento firmato dal ministro Nordio - sarebbero anche le manifestazioni di solidarietà violente messe in atto dal mondo anarchico: dall’attentato incendiario in Grecia contro la diplomatica Susy Schlein a quelli di Barcellona e Berlino.