di Francesco Grignetti
La Stampa, 25 maggio 2023
Accordo nella maggioranza, si sblocca la riforma dopo mesi di stallo. Sarà abrogato l’abuso d’ufficio, in arrivo la stretta sulle intercettazioni. Dopo mesi di stallo e di polemiche intestine, il destra-centro sblocca il pacchetto Nordio sulla giustizia.
È stato necessario un ultimo confronto di due ore tra il Guardasigilli e Giulia Bongiorno, la presidente della commissione Giustizia del Senato nonché plenipotenziaria della Lega su queste materie, presente anche il sottosegretario leghista Andrea Ostellari. Nordio e Bongiorno si sono trovati finalmente d’accordo sull’abrogazione del reato di abuso d’ufficio. L’intesa è che sarà una riforma in due tempi: subito l’intervento chirurgico su questo reato e sul traffico di influenze; successivamente una riforma organica di tutti i reati contro la Pubblica amministrazione.
Le due anime della maggioranza hanno trovato un accordo anche sulle intercettazioni, e di nuovo in due tempi: nel testo che il ministro della Giustizia porterà quanto prima al Consiglio dei ministri si stabilisce una protezione rafforzata della privacy delle persone finite sotto intercettazione (e quindi divieto draconiano nei confronti dei media per evitare che si pubblichino dati e parole di persone non indagate, ma finite ugualmente in intercettazioni), e a seguire una riforma più completa sullo strumento in sé, basandosi sul lavoro che la commissione Giustizia sta portando avanti.
“Quando ci si accosta alle riforme per tutelare i diritti dei cittadini, in un processo che veda la parità tra accusa e difesa e il rispetto della riservatezza, pure protetto dalla Costituzione, il risultato non può che essere quello di una riforma liberale della giustizia, proprio quella che Berlusconi ha sempre voluto”, dice il vice ministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto. Nel pacchetto Nordio ci sarà anche molto di più: l’impossibilità peri pubblici ministeri di presentare appello quando un imputato sia assolto in primo grado; l’esame collegiale di tre magistrati e non più di un giudice singolo per decidere le misure cautelari come un arresto, la possibilità di un interrogatorio prima dell’emissione di un avviso di garanzia per molti reati minori. Di sicuro non i reati di mafia e terrorismo, di violenza sessuale, o per le rapine o quando ci siano diversi coindagati.
“La Lega - sottolinea Giulia Bongiorno - è favorevole all’adozione di una serie di misure garantiste tra le quali trovano spazio anche quelle cautelari oggetto del referendum, quelle sull’appello e sulle intercettazioni. Via libera anche alle scelte sul reato di abuso di ufficio, alla luce dell’intenzione del ministro di rivisitare l’intera materia dei reati contro la Pubblica amministrazione”. Questa sua ultima frase va decriptata: il via libera della Lega è arrivato infatti dopo una serie infinita di riunioni perché tutti i giuristi dell’area di governo sono d’accordo sull’obiettivo di sgravare i sindaci dalla “paura della firma”, ma c’era il timore di mettere una toppa peggiore del buco. Ovvero, eliminando il reato di abuso d’ufficio come è oggi, la Lega argomentava che tutta una serie di fascicoli, piuttosto che essere archiviati, avrebbero comunque dato il via a indagini della magistratura e con ipotesi di reato ben più gravi.
Timore non del tutto fugato, ma dovrebbe esserci presto una sistemazione più organica e perciò è stato accettata la depenalizzazione su cui il ministro Nordio si è tanto battuto. Sul resto del pacchetto c’era invece un sostanziale accordo. E anche Forza Italia è convinta, come sintetizza ancora Francesco Paolo Sisto: “Gli interventi sull’abuso d’ufficio, sul traffico di influenze, sull’informazione di garanzia, sulle misure cautelari e sul limite all’appello del pm alle sentenze di assoluzione sono i primi capitoli di un’opera riformatrice che porterà il Paese verso una giustizia sempre più giusta”.
Difficile invece che passi la proposta di Enrico Costa, Terzo Polo, che spinge per una depenalizzazione del reato, senza abolirlo, ma prevedendo una ammenda. “Se la maggioranza vuole portarla avanti e firmarla per me va benissimo”, dice.