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Corriere della Sera, 3 novembre 2023

Multe trasformate in reclusione da sei mesi a tre anni, carcere in flagranza di reato, Daspo per gli attivisti. “Salvini si occupi di emergenze più serie”, la risposta di Ultima generazione. Giro di vite contro chi manifesta per il clima, bloccando il traffico stradale. È quanto chiede la Lega in una proposta di legge presentata alla Camera, a firma del deputato Gianangelo Bof. “Da tempo assistiamo alle intemperanze di gruppi di sedicenti attivisti ambientalisti ed ecologisti che impediscono, con il proprio corpo, la ordinata circolazione stradale, specie nelle “ore di punta” provocando grande disagio fra gli automobilisti”, ha detto il leader leghista Matteo Salvini, ministro dei Trasporti e delle infrastrutture.

Suddiviso in tre articoli, al primo punto il testo prevede inasprimenti delle sanzioni, con il carcere che sostituisce la multa. “La pena della sanzione amministrativa da mille euro a 4 mila euro, a oggi prevista in caso di impedimento della libera circolazione su strada con il proprio corpo” viene rimpiazzata con “la reclusione da sei mesi a tre anni, sia che l’ostruzione sia effettuata su strada ordinaria che ferrata”. Il secondo articolo prevede invece di estendere il Daspo nei confronti dei manifestanti che bloccano le strade. Infine, al terzo punto, si chiede di introdurre una nuova fattispecie di delitto all’articolo 380 del Codice di procedura penale, prevedendo per chi attua i blocchi “l’arresto obbligatorio in flagranza”.

La proposta di legge entusiasma il fronte leghista. “Estendere la fattispecie di illecito penale, già individuata dal codice, anche a chi ostacola i trasporti senza l’uso di strumenti, ma semplicemente con il proprio corpo, va nella giusta direzione. Si contrastano i fanatici green”, ha dichiarato il senatore Andrea Ostellari, sottosegretario alla Giustizia, “esattamente come fanno alcuni prepotenti, che credono di cambiare il mondo, impedendo alle persone di raggiungere scuole, luoghi di lavori e ospedali. L’ambiente e la salute si difendono con buonsenso e responsabilità, non bloccando il Paese”.

Alla Lega ha ribattuto Ultima generazione, organizzazione che da tempo attua forme di protesta fisica impedendo la circolazione dei mezzi sulle strade - suscitando molte proteste dei cittadini - oppure imbratta opere d’arte e strutture storiche con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’urgenza di modificare, da una parte gli stili di vita, e dall’altra la politica a intervenire per affrontare l’emergenza climatica. “La proposta della Lega è paradossale e non si può non definirla una repressione, l’ennesima, messa in moto contro di noi”, ha detto l’attivista Laura Paracini, contattata da Adnkronos, “invitiamo Salvini a occuparsi di emergenze più serie, come quella climatica, una delle crisi più gravi che l’umanità dovrà affrontare e che ci travolgerà in modo trasversale”. “Non posso che mettere in dubbio la buona fede dei nostri politici che scelgono di reprimere in modo così duro alcuni atti, quando invece c’è un silenzio assordante su altre crisi”, ha poi aggiunto Paracini, “è chiaro che certe problematiche vengano ignorate per motivi specifici. Abbiamo bloccato il traffico esibendo dei cartelli con scritti i nomi di alcune delle vittime dell’alluvione in Emilia-Romagna di pochi mesi fa.

Speravamo di mandare un messaggio e invece... se a Salvini interessa così tanto la sicurezza dell’ordine pubblico perché non denuncia le inadempienze che ci sono state in Emilia-Romagna in merito ai fondi? Soldi che non sono arrivati o, al massimo, sono arrivati in minima parte. Invece, si prendono come capri espiatori dei ragazzi che stanno esercitando il loro diritto alla protesta. Non possiamo che condannare questa classe politica e quella che l’ha preceduta, perché non hanno fatto nulla per rispondere al collasso climatico”.