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di Elvira Serra

Corriere della Sera, 9 settembre 2024

L’aggressione che si è consumata mercoledì scorso a Foggia è l’ennesimo dissuasore a chi è cresciuto sognando di indossare il camice bianco. Quel che George Clooney ha costruito, il Policlinico Riuniti di Foggia lo ha distrutto. L’aggressione che si è consumata mercoledì scorso, contenuta dalla reazione disperata di medici e infermieri che si sono asserragliati in una stanza mentre fuori almeno venti persone infuriate tentavano di entrare, è l’ennesimo dissuasore a chi è cresciuto sognando di indossare il camice bianco, magari guadando una serie tv come E.R. - Medici in prima linea.

Se nulla si può aggiungere al dolore della famiglia che ha perso Natasha Pugliese, una ragazza di ventidue anni, qualcosa si può dire sul modo di reagire a una tragedia del genere. Ognuno di noi può raccontare un caso di malasanità vissuto nell’ultimo anno, per esperienza diretta o indiretta. Nessuno è autorizzato a reagire come nel Far West. Eppure nel 2023 le aggressioni ai medici sono state sedicimila. La sorella di Natasha ha scritto su Facebook: “La mia famiglia ha fatto la guerra peggio di Gomorra perché mia sorella è stata uccisa da loro, dovevano trasferirla con urgenza, visto che era così grave”. Un Tribunale stabilirà chi ha sbagliato, non si può fare sui social. “Non c’è più alcuna fiducia nel sistema, il patto sociale è saltato”, ha detto a Giovanni Viafora sul Corriere Fabio De Iaco, presidente nazionale dei medici di Emergenza e urgenza.

Colpa del Covid, che ha alimentato la rabbia dei no vax? Colpa di Internet, dove chiunque si sente più preparato del suo medico di base? Colpa di un’arroganza diffusa, sempre meno rispettosa dei ruoli (pensate al percorso a ostacoli che devono fare ogni giorno gli insegnanti per arrivare indenni a fine lezione)? Eppure fare il medico per molti resta una missione. Inopinatamente, a giudicare dai turni, dagli stipendi, dal baronato che non è stato ancora estirpato del tutto da ospedali e università.

Per non dire di chi ha mancato di rispetto perfino da morto a Vito Procacci, medico simbolo durante la pandemia, scomparso a Gallipoli mentre faceva il bagno. Nel gruppo di operatori sanitari aggrediti da parenti e amici di Natasha Pugliese - un’armata Brancaleone composta da cinquanta di persone - c’erano specializzandi e uno studente: il futuro della professione di medico. Natasha non tornerà. Questo, purtroppo, è irreversibile. Ma se cominciamo a farci giustizia da soli, così si torna alla legge del taglione.