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di Davide Varì

Il Dubbio, 3 febbraio 2024

Il carcere appare ormai come l’unico rimedio a ogni forma di trasgressione e la politica sembra aver perso qualsiasi forma di umanità e creatività. Ha perso sopra ogni cosa l’ambizione di guidare la società italiana verso percorsi di inclusione che non siano esclusivamente punitivi. Certo, l’Italia non è l’Ungheria illiberale di Orbàn. Non ancora, almeno. Eppure c’è qualcosa che accomuna pericolosamente Roma e Budapest: parliamo del carcere. E non ci riferiamo, qui, alle condizioni dei nostri istituti di pena nei quali sono costretti a “sopravvivere” i detenuti italiani. Su quello è stato fin troppo chiaro il nostro Damiano Aliprandi, un’autorità in materia, il quale ha spiegato bene, dati alla mano, che le galere italiane, per quanto sovraffollate, invivibili e disumane, nulla hanno a che vedere col modello siberiano di Orbàn.

No, quello che avvicina pericolosamente l’Italia all’Ungheria è il carcere, inteso come unico orizzonte possibile per l’esecuzione della pena. Intendiamoci: non ci riferiamo (solo) al governo Meloni - che pure in questo primo anno ha aumentato le occasioni (sic!) per andare in galera - qui stiamo parlando di una tendenza e di una linea panpenalistica che viene perseguita da anni, addirittura decenni, da governi di qualsiasi composizione politica.

Il carcere appare ormai come l’unico rimedio a ogni forma di trasgressione e la politica sembra aver perso qualsiasi forma di umanità e creatività. Ha perso sopra ogni cosa l’ambizione di guidare la società italiana verso percorsi di inclusione che non siano esclusivamente punitivi. Insomma, la scorciatoia demagogica della galera che può incarnarsi nel brutale slogan del “buttiamo la chiave” urlato dagli animi più veraci, o il nel più gentile ma ugualmente asfittico “certezza della pena” sussurrato dai democratici, altro non è che il sintomo più evidente del crollo della nostra politica, ripiegata su se stessa, dominata dal qui e ora e incapace di immaginare un orizzonte che vada al di là di una singola legislatura.