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di Piero Sansonetti

L’Unità, 25 dicembre 2023

2.271 morti in un anno sono l’immagine di un delitto che l’Italia si porterà sulla coscienza per almeno un secolo. Quest’anno sono morti in mare 2.271 naufraghi. Cioè il 60 per cento più di quelli che erano morti nel 2022. In cifra assoluta 858 in più. Questa è la cifra accertata. Terrificante. Sicuramente i morti sono molti di più. Perché il calcolo dei dispersi è sempre per difetto e perché esistono decine e decine di naufragi di piccole barche che sfuggono a ogni controllo e noi non ne sappiamo niente. È molto probabile che i morti siano più di tremila. Circa dieci volte di più di tutti gli omicidi volontari che vengono commessi in Italia in un anno.

Per capirci: la mafia - che giustamente è considerata una grande emergenza - uccide una quarantina di persone all’anno. Poi ci sono 100 o 150 femminicidi. E poi altri cento omicidi per svariati motivi. In mare, per omissione di soccorso, muoiono dieci volte di più di tutti questi. E il numero dei bambini uccisi dal mancato soccorso è cento volte superiore a tutti gli infanticidi.

Se i numeri hanno un valore possiamo dire che l’emergenza naufraghi è dieci volte superiore. E vuol dire anche che dobbiamo chiamarla così: emergenza naufraghi. Non c’è un’emergenza sbarchi. Se sbarcano vivi bisogna essere contenti e attrezzarsi per accoglierli in modo civile. Ma l’emergenza non è quella di frenare gli sbarchi è quella di frenare il numero dei morti.

È la principale emergenza del paese. Nessuna altra emergenza è cresciuta in un anno del 60 per cento. Neppure l’inflazione. E purtroppo di questa emergenza la politica non si occupa. Il governo fa di tutto per aggravarla, con decreti demenziali come quello che ostacola i soccorsi delle Ong. Un decreto omicida. L’opposizione è presa più dalla sorte del sottosegretario Delmastro o dai quadri di Sgarbi che dal problema migranti.

C’è un solo modo per affrontarlo. Decuplicare i mezzi di soccorso. Quelli della Guardia Costiera, della Marina e quelli delle Ong. Le Ong vanno incoraggiate in tutti i modi e finanziate. 2271 morti in un anno sono l’immagine di un delitto che l’Italia si porterà sulla coscienza per almeno un secolo.