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di ​Leandro Del Gaudio

Il Mattino, 11 settembre 2023

“Serviva la svolta è giusto colpire anche i genitori irresponsabili”. Giovedì 31 agosto, ha usato tutta la competenza e la capacità di sintesi che le vengono riconosciute per illustrare alla premier Meloni i problemi legati all’emergenza minorile nel distretto napoletano (e non solo). Da poco si era diffusa la notizia dell’omicidio di un musicista napoletano per mano di un 16 enne, mentre mezzo governo era a Caivano per l’orrore degli stupri di due bambine.

In pochi minuti, la procuratrice per i minori Maria De Luzenberger ha incrociato lo sguardo del capo del governo, puntando su alcuni princìpi cardine in materia di contrasto alla criminalità giovanile, passando dal dovere di fare prevenzione alla necessità di interventi rigorosi. Ha esposto i punti cruciali su cui sarebbe possibile rendere più efficace l’azione della giustizia minorile, partendo da un presupposto che ha rappresentato il mantra del lavoro svolto ai Colli Aminei in questi anni: “Il solo approccio penale, giudiziario non può servire, se non accompagnato da interventi in grado di restituire servizi urbani, strutture ricreative e una formazione adeguata per le giovani generazioni”. Fatto sta che dieci giorni dopo il confronto con la premier, dopo i fatti di Parco Verde e dopo il delitto di Giovanbattista Cutolo, la procuratrice De Luzenberger commenta con il Mattino il cosiddetto decreto Caivano.

Procuratrice, qual è il suo giudizio?

“Difendo il decreto nei suoi principi salienti. Avrei preferito aspettare la lettura di un testo definitivo, ma credo sia giusto riconoscere l’importanza di alcuni punti in esso contenuti. Vede, si tratta di un provvedimento che, per alcuni aspetti, si avvale del contributo mio e degli altri colleghi del distretto quotidianamente alle prese con una materia tanto complessa”.

Partiamo dalla questione degli arresti. Il decreto consente di arrestare i minori che circolano armati. Come si esprime?

“Che era necessario intervenire sotto il profilo normativo. Bisognava fare qualcosa, perché il senso di impunità che registriamo tra i ragazzi è terribile. Mi riferisco ai minorenni che risultano in possesso di coltelli o pistole”.

Perché parla di senso di impunità registrato nel corso del lavoro quotidiano?

“Le racconto un episodio realmente accaduto e che non è neppure un caso isolato. A un posto di blocco viene fermato un minorenne che risultava armato. Aveva una pistola pronta all’uso, con il colpo in canna. Sa cosa è successo?”.

Ci dica...

“Come era inevitabile alla luce delle vecchie leggi, è stato restituito ai genitori, riaffidato sotto la responsabilità del padre (per altro conosciuto per il suo spessore criminale); ebbene, dopo pochi giorni, questo minore ha realmente usato una pistola, ha fatto fuoco, rendendosi protagonista di un crimine grave (fortunatamente senza conseguenze). Ora con il decreto, si stabilisce la possibilità da parte dei pm di chiedere gli arresti di chi gira armato, non solo per chi ha una pistola”.

Sono tanti i casi di questo tipo, sembra di capire.

“Purtroppo sì. Bisognava intervenire sotto il profilo legislativo e mi riferisco anche ai tanti casi di maltrattamenti in famiglia, dove minori violenti si accaniscono contro i propri stretti congiunti. Per vicende simili, era necessario consentire la possibilità di valutare una richiesta di arresto”.

Non solo pistole, vista la circolazione di coltelli tra i più giovani...

“Purtroppo tantissimi ragazzi girano con il coltello. Tanto che ho invocato anche una sanzione amministrativa per i genitori di chi va in giro armato di coltello”.

È un modo per sensibilizzare anche i genitori, come per altro il suo ufficio cerca di fare in ogni campo legato alla questione minorile...

“Vede, in alcuni casi, ci troviamo di fronte a genitori che ci dicono che il coltello serve ai figli ad assicurare la possibilità di difendersi, qualora scoppi una lite, senza comprendere che in questo modo stanno mettendo seriamente a repentaglio la vita dei propri ragazzi e di altre persone”.

Come giudica l’annunciato inasprimento di pene per chi ha con sè droga, anche in quantità non ingenti?

“Anche in questo caso mi sembra un intervento aderente alla realtà, perché qui nessuno trasporta da un posto all’altro grandi quantità di sostanze stupefacenti, quindi è giusto intervenire sui minori che vengono trovati con dosi di stupefacenti e che magari si prestano a fare da corrieri”.

Passiamo alla condanna dei genitori che non mandano i figli a scuola...

“Bisognava intervenire su questo campo. Chi mi conosce sa bene che non vedo nel carcere l’unica soluzione, nel senso che non chiedo sempre risposte di tipo penale di fronte a problemi complessi. Però alla premier Meloni ho fatto notare che sanzionare i genitori che non mandano a scuola i figli con soli 30 euro di multa è inutile, se non addirittura controproducente per l’autorevolezza delle istituzioni”.

A Caivano, la vicenda degli stupri ha fatto emergere uno spaccato orrendo...

“Non parlo ovviamente delle indagini, mi limito a dire che esiste uno spaccato di una infanzia abbandonata che abbraccia tutti i soggetti coinvolti in questa vicenda”.

E la scuola?

“Nonostante i casi di dispersione scolastica siano tanti, a noi le segnalazioni sono arrivate da un solo istituto, parlo della scuola Morano che, grazie alla sua dirigente, rappresenta un presidio straordinario. Le altre scuole del territorio segnalano poco, forse hanno paura del contesto o temono un ridimensionamento delle proprie strutture”.

Cosa ha detto al ministro dell’Istruzione?

“Ho fatto notare che nell’ultimo anno abbiamo creato una piattaforma che consente di aggiornare in tempo reale i casi di evasione, grazie al lavoro dell’ufficio scolastico regionale, degli enti locali, della Prefettura. Uno strumento che il ministro proverà ad esportare su scala nazionale”.

Questione finanziamenti...

“Ben vengano i milioni sbloccati per Caivano, serviranno alle strutture sportive a creare una rete di assistenti sociali. Perché al di là dell’approccio penale, la prevenzione e la formazione sono decisive per la crescita collettiva dei giovani cittadini”.