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di Rosalba Castelletti

La Repubblica, 25 ottobre 2023

L’oppositore sconta una condanna a 19 anni. A metà ottobre i suoi legali arrestati per “estremismo”. Non basta averlo condannato a 19 anni di carcere. Le autorità russe stanno facendo di tutto per mettere a tacere Aleksej Navalny. La scorsa settimana hanno arrestato i suoi tre legali. Lunedì hanno confiscato tutto il suo materiale per scrivere. E oggi, martedì, lo hanno rimesso in isolamento per la 21esima volta da quando è detenuto. Tutto pur di impedirgli di comunicare con il mondo esterno.

“Eccomi di nuovo in isolamento. Per 12 giorni”, ha annunciato lo stesso Navalny su X, ex Twitter. “In totale ha trascorso 236 giorni così”, ha commentato la sua portavoce Kira Jarmish. Era stata proprio lei a lanciare l’allarme lunedì quando Navalny non era comparso in video-collegamento a un’udienza che era stata poi rinviata. Si era poi scoperto che Navalny si era rifiutato di lasciare la sua cella per protestare contro la confisca del suo materiale per scrivere. “La polizia è entrata nella sua cella e lo ha trascinato con la forza nell’ufficio dell’investigatore”, ha poi spiegato il suo stretto collaboratore Ivan Zdhanov.

Arrestato nel gennaio 2021 al suo ritorno dalla Germania dove era stato ricoverato in ospedale dopo essere stato vittima di un avvelenamento, l’oppositore quarantasettenne è stato da allora condannato a pesanti pene, l’ultima delle quali, lo scorso agosto, a 19 anni di carcere per “estremismo”. Detenuto nella colonia penale IK-6 di Melekhovo, 250 chilometri a est di Mosca, da oltre due anni e mezzo Navalny alterna soggiorni in isolamento a condizioni di detenzione più o meno rigide, decisioni dell’amministrazione penitenziaria che Navalny poi contesta in tribunale. Processi che poi sfrutta per diffondere messaggi politici, condannare l’offensiva russa in Ucraina o criticare Vladimir Putin.

L’oppositore scrive inoltre messaggi che consegna ai suoi avvocati e che vengono poi diffusi tramite i suoi profili sui social network o il suo sito. Come le 10 domande che ha rivolto all’opposizione la scorsa settimana per tentare di delineare una strategia comune in vista delle prossime presidenziali russe. Ma ormai per Navalny comunicare con il mondo esterno sta diventando pressoché impossibile. A metà ottobre tre avvocati che lo difendevano o lo avevano difeso in passato sono stati arrestati per “estremismo” per il solo fatto di trasferire i suoi messaggi al suo team in esilio. Non ha più materiale per scrivere. E presto, in base alla condanna dello scorso agosto, verrà trasferito in un carcere di massima sicurezza. Di Navalny potremmo non sentire più parlare.