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di Fabio Lugarini

 

www.cittadellaspezia.com, 4 gennaio 2015

 

L'associazione Marsia si pone l'obiettivo di sostenere i detenuti e le loro famiglie con avvocati, professionisti e psicologi. Davide Andreani, il segretario: "È un settore poco conosciuto dove pure la collaborazione dei cittadini sembra vacillare".

Quello che noi facciamo è solo una goccia nell'oceano, ma se non lo facessimo l'oceano avrebbe una goccia in meno. Le parole di Madre Teresa di Calcutta sono il segno della speranza, quello che anima l'esistenza di migliaia di volontari d'Italia, impegnati in piccole e grandi imprese quotidiane di solidarietà concreta. È nata alla Spezia l'associazione Marsia onlus, un sodalizio senza fini di lucro, che si propone di abolire il carcere e dare aiuto e assistenza ai detenuti e alle loro famiglie nonché alla comunità in cui opera.

L'idea è quella di svolgere attività di promozione di contatti e colloqui con i detenuti e le loro famiglie, durante e dopo la detenzione, progetti di accompagnamento e sostegno ai detenuti in permesso, nonché di messa alla prova con possibilità di inserimento lavorativo e di inclusione. Senza dimenticare la possibilità di organizzare laboratori ed attività culturali all'interno del carcere per favorire l'inserimento lavorativo.

La campagna tesseramento, inizia ogni anno nel mese di gennaio: i membri dell'associazione e i volontari sono impegnati nella raccolta fondi attraverso il tesseramento e le donazioni. La campagna promuove due forme, ugualmente importanti, per poter sostenere le attività di Marsia: il tesseramento soci e la raccolta delle donazioni per il progetto "Sostieni Marsia onlus per l'abolizione del carcere e per i diritti dei detenuti" (Iban IT84E0359901899050188517024). Senza dimenticare le cene per i sostenitori, i progetti di crowfunding, i tornei sportivi, le campagne annuali, i gazebo.

"La prima iniziativa - spiega Davide Andreani, segretario di Marsia onlus - è stata una serata dedicata alla presentazione del progetto con la collaborazione gratuita del gruppo musicale Visibì e Matteo Fiorino, in una serata al locale Portrait. Lo scopo era di dare visibilità a questa nuova realtà. Tutto nasce dalla volontà di due giovani avvocati, Gian Marco Benedetto che è il Presidente, ed Eva di Palma, la vice-Presidente. Io come terzo socio in ordine cronologico ne ho visto le potenzialità e sono rimasto entusiasmato dalla voglia di fare di questi due giovani e mi sono aggregato al loro lavoro".

Perché il carcere?

"Perché è un settore poco conosciuto dove pure la collaborazione dei cittadini sembra vacillare. È un tema delicato e ci stiamo lavorando sodo, attualmente con pochi esigui mezzi. Per questo al momento stiamo lavorando sulla visibilità della onlus. Abbiamo diversi progetti in cantiere, tra qui un blog virtuale (fatto di corrispondenza classica cartacea misto a internet, per il motivo che in carcere internet non può entrare). Un altro progetto è una serie di proiezioni cinematografiche al cinema Nuovo, in collaborazione con la Casa Circondariale della Spezia, per portare qualche gruppo di detenuti al cinema sempre con tematiche sociali".

I vostri obiettivi primari?

"Sensibilizzare e informare la popolazione sul tema del carcere, riconoscere il carcere come uno strumento inappropriato per redimere i mali della società, promuovere raccolte fondi per la ricerca, favorire un percorso formativo, sollecitare l'opinione pubblica a dare il proprio contributo nella battaglia per l'abolizione del carcere e per i diritti dei detenuti, produrre intenzionalmente, nell'ammontare più elevato possibile, esternalità sociali, che rappresentano uno dei più rilevanti fattori di accumulo di capitale sociale".

L'idea è quella di trovare altri volontari.

"Ci sono progetti che prevedono laboratori di artigianato e similari. Ci vorrà ancora un po' di tempo per avviare il tutto e sarà importante la partecipazione anche di più volontari. Per questo abbiamo un sito internet, una pagina Facebook dove puntualmente aggiorniamo gli amici delle novità e degli eventi. Tra l'altro siamo presenti con un nostro gazebo/stand in piazza del mercato le domeniche messe a disposizione dal comune per le associazioni di volontariato.

Qui cerchiamo di raccogliere fondi per i nostri progetti. Attualmente il Presidente è assente in quanto all'estero per finire la scrittura di un libro da lui scritto e prodotto interamente con le sue forze. Il libro parla della situazione degli obiettori di coscienza al servizio militare in Turchia che al momento vengono arrestati o perseguitati in quanto non esiste l'obiezione di coscienza".

Progetti ad hoc?

Per i detenuti abbiamo pensato a corsi di lingua italiana e educazione civica (storia e assetto pubblico dello stato) con l'aiuto del Provveditorato e la direzione delle carceri di Spezia e Massa. Poi un laboratorio di arti e mestieri, mentre per i soggetti alla prova proponiamo un progetto di recupero e riqualificazione urbana su aree dismesse o la partecipazione ai corsi per detenuti in qualità di degradate, anche con l'aiuto del Comune e del Parco delle Cinque Terre".

Il carcere insomma va superato e della cosa bisogna parlare.

"Interrompere una catena di silenzio etico e di ignoranza scientifica. Il silenzio del detenuto e quello della comunità. Permettere a professionisti ed alla comunità di misurarsi con la necessità di costruire misure alternative alla detenzione".