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Ristretti Orizzonti, 20 settembre 2023

Nelle carceri si muore ma non ci sono responsabili. Il “Movimento No Prison” si ritrova per l’assemblea annuale sabato 23 settembre dalle 10 alle 13 a Roma, presso la Fondazione Basso. I temi e le criticità che saranno oggetto del confronto, purtroppo, sono sempre tante in quanto ciò che continua ad avvenire nelle carceri italiane: suicidi, morti, violenze, atti di autolesionismo, etc., non è stato ancora sufficiente a produrre delle modificazioni legislative per ridurre il sovraffollamento e ridare fiato ai diritti dei reclusi.

Il Movimento si interrogherà anche sul fatto che nonostante la presenza di tante organizzazioni ed associazioni nelle patrie galere, per cercare di portare dei segni concreti di speranza, questo non è stato bastevole per smuovere l’immobilismo politico.

“In tutte le azioni umane c’è una responsabilità da parte di chi le compie, nel bene e nel male - afferma il portavoce del Movimento Livio Ferrari - le guerre stesse hanno dei precisi responsabili rispetto alle conseguenze che ne derivano, solo nelle carceri sembra non esistano responsabilità. Nonostante annualmente muoiano per suicidio e mala-sanità tante persone (lo scorso anno ha visto il tragico numero di 84 suicidi), non si può addurre alcunché nei confronti di chi ha responsabilità politiche e istituzionali, se non una mera responsabilità politica appunto che però non sposta la questione, mentre ritengo che adottare o/e mantenere leggi che alimentano queste morti dovrebbe portare ad una responsabilità precisa nei confronti dei vertici dello Stato in quanto l’onestà intellettuale e la sensibilità umana dovrebbero essere volani per modificare norme e leggi che creano morte (anche fra il personale della polizia penitenziaria), lascia sgomenti vedere uno Stato che si vendica nei confronti di chi ha fatto del male diventando uguale, così calpestando diritti che dovrebbero essere garantiti ad ogni cittadino”.

Il “Movimento No Prison” intende condividere e confrontarsi sui temi in questo momento sul tappeto rispetto alla giustizia e all’esecuzione penale per riuscire, insieme ad altri soggetti impegnati, ad essere finalmente efficaci e produrre un urgente cambiamento.