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Il Riformista, 25 agosto 2023

È ricoverata in gravi condizioni la donna di 39 anni, detenuta nel carcere di Lauro, in provincia di Avellino, che nelle scorse ore ha tentato di togliersi la vita bevendo candeggina. Soccorsa dalle altre detenute prima, e dagli agenti penitenziari in servizio poi, è stata trasportata in ospedale ad Avellino in codice rosso. Le sue condizioni sarebbero gravi ma non è in pericolo di vita. Il carcere di Lauro è un istituto a custodia attenuata per madri con bambini al seguito. L’ICAM, che può ospitare fino a 35 donne con bambini, è entrato in funzione il 12 giugno 2017 ed è pertanto ancora in fase di organizzazione delle attività interne.

“È la spia del grave malessere psicologico delle madri detenute, nonostante condizioni detentive ben lontane da quelle che si vive negli istituti ordinari”, commenta all’agenzia Ansa Samuele Ciambriello, garante regionale della Campania delle persone detenute che martedì scorso, in video-chiamata, aveva parlato anche con la donna. “Da quel colloquio -riferisce il Garante- nulla lasciava presagire la prostrazione che ha indotto la 39enne a tentare il suicidio. Era apparsa apparentemente rincuorata per il fatto che tra pochi mesi avrebbe potuto usufruire di permessi. Evidentemente lo stigma di crescere i propri figli in carcere costruisce giorno dopo giorno una sofferenza latente ma profonda che finisce poi per esplodere”.