sito

storico

Archivio storico

                   5permille

   

di Francesco Girone

huffingtonpost.it, 16 marzo 2023

Secondo un rapporto dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, il lavoro minorile nell’industria tessile e dell’abbigliamento è ancora un problema mondiale, che coinvolge 170 milioni di bambini in tutto il mondo. In Italia, il lavoro minorile è proibito per legge, ma ci sono ancora casi in cui i minori vengono sfruttati nelle fabbriche tessili. Secondo un rapporto dell’Associazione Italiana dei Tessili e dell’Abbigliamento, la presenza di lavoro minorile nell’industria tessile italiana è diminuita negli ultimi anni, ma rimane ancora un problema in alcune regioni del paese. Tuttavia, ci sono aziende che stanno cercando di prevenire il lavoro minorile nella loro catena di produzione. Alcuni marchi di moda italiani si sono impegnati a garantire che i loro fornitori rispettino le leggi sul lavoro minorile e a monitorare regolarmente la loro catena di approvvigionamento.

Alcuni marchi di moda internazionali sono stati oggetto di critiche per la presenza di lavoro minorile nella loro catena di produzione. Per esempio, nel 2022 l’organizzazione non governativa Human Rights Watch ha pubblicato un rapporto in cui si accusavano alcuni marchi di moda, tra cui H&M e Zara, di sfruttare il lavoro minorile in Bangladesh. Anche in Italia, alcune aziende di moda sono state accusate di utilizzare manodopera minorile nella loro catena di produzione.

Nel 2020, un’inchiesta giornalistica ha rivelato la presenza di lavoro minorile in una fabbrica di abbigliamento in Puglia che produceva per diversi marchi di moda. Secondo il reportage, la fabbrica impiegava lavoratori tra i 12 e i 16 anni, in condizioni di lavoro precarie e a basso costo. Le autorità italiane hanno poi multato diverse aziende coinvolte in quella produzione per violazione delle leggi sul lavoro minorile. Tra le aziende coinvolte, secondo quanto riportato dall’Ansa, ci sarebbero state anche alcuni marchi noti del made in Italy.

Inoltre, il lavoro minorile nell’industria della moda italiana spesso riguarda anche l’artigianato e la produzione di accessori. Per esempio, nel 2018, l’organizzazione non governativa italiana Terre des Hommes ha pubblicato un rapporto in cui si denunciava la presenza di lavoro minorile nella produzione di accessori di lusso, come borse e cinture. Secondo il rapporto, i bambini venivano impiegati in piccole botteghe artigianali, spesso in condizioni di lavoro pericolose e con salari molto bassi. Anche in questo caso, alcune aziende stanno cercando di prevenire il lavoro minorile nella produzione di accessori, adottando politiche di responsabilità sociale e monitorando la loro catena di approvvigionamento.

Sebbene la presenza di lavoro minorile nell’industria della moda italiana sia ancora un problema, alcune aziende stanno cercando di prevenire questo fenomeno. È importante che i consumatori supportino questi sforzi acquistando prodotti di aziende che rispettano i diritti dei lavoratori e che richiedano trasparenza dalla loro catena di approvvigionamento. In questo modo, si può contribuire a eliminare il lavoro minorile nell’industria della moda e promuovere una produzione etica e sostenibile.