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di Francesco Paravati

rainews.it, 29 giugno 2024

Dopo il caso del 21enne che si è tolto la vita in cella a Frosinone riemerge il problema del sovraffollamento nei penitenziari. L’assessore Regimenti prepara un piano anti suicidi. Era in custodia cautelare per stalking il 21enne che si è tolto la vita in carcere a Frosinone respirando il gas della bomboletta da campeggio che i detenuti usano per cucinare. Pochi giorni prima era stato ricoverato per le sue condizioni psichiatriche, poi tornato in cella si è tolto a vita. È il terzo suicidio dell’anno nelle carceri del Lazio sovraccariche di quasi 1500 detenuti in più rispetto alla capienza ufficiale. Nei 14 istituti penitenziari della regione c’è posto solo per 5281 persone, invece sono rinchiusi in 6779. Regina Coeli è il carcere più sovraffollato: ospita 500 detenuti in più di quanto potrebbe e vanta il triste primato nazionale di 5 suicidi in un anno.

Al sovraffollamento si aggiungono i 930 agenti di polizia penitenziaria che mancano nei 14 istituti penitenziari laziali. Una pentola a pressione in cui è difficile sopravvivere da soli, l’assessore alla sicurezza della Regione Luisa Regimenti ha annunciato un piano per la prevenzione dei suicidi in carcere. Ieri poi è stata una giornata campale in tutta la Regione, a Regina Coeli la rivolta dei detenuti che hanno dato fuoco ai materassi e allagato le celle dopo che erano state trovati e sequestrati alcool droga e telefoni. A Civitavecchia un detenuto con un coltello realizzato in carcere ha aggredito 4 agenti infine una rissa dei detenuti nell’istituto minorile di Casal del Marmo dove ci sono 15 minori in più dei 50 previsti.