sito

storico

Archivio storico

                   5permille

   

di Giulio Sensi

Corriere della Sera, 8 marzo 2022

Le donazioni di migliaia di cittadini, le iniziative degli e delle istituzioni. Le mobilitazioni nei Comuni, nelle parrocchie, nelle aziende e le raccolte fondi. Tanti camion di aiuti partiti, via all’accoglienza dei primi profughi arrivati.

Le prime ad attivarsi subito dopo l’invasione russa sono state le ong italiane storicamente presenti in Ucraina come Aibi - Amici dei Bambini, Soleterre, Avsi. Aibi ha lanciato fin dalle prime ore del conflitto la campagna “Emergenza Ucraina #Bambinixlapace” che richiede il sostegno a interventi di supporto psicologico e la fornitura di aiuti come alimenti, vestiti, materiale scolastico e tutto ciò di cui i bambini hanno bisogno. L’orfanotrofio che l’organizzazione italiana sostiene e gestisce a Volodarka, un paio di ore d’auto da Kiev, in partnership con la fondazione ucraina Drusie Ditiei (Amici dei Bambini Ucraina) ha allestito un campo di accoglienza per gli sfollati. Soleterre, assieme all’Associazione ucraina Zaporuka, ha messo a disposizione la sua casa per i bambini malati di cancro e assicurare loro la continuità delle cure mediche, chemio comprese.

Avsi, che già si era organizzata con l’associazione ucraina Emmaus a sostegno degli sfollati nel 2014, si è riattivata per aiutare le persone in fuga verso Polonia e Romania e ha lanciato un appello per raccogliere fondi da destinare all’acquisto di medicine e generi di prima necessità e al supporto psicologico nelle zone di Siret e Leopoli, raccogliendo in meno di una settimana 300mila euro. Anche WeWorld, grazie all’alleanza con il partner ChildFund Germania che lavora in Ucraina dal 2004, ha subito avviato una campagna a sostegno di bambini e famiglie, mentre Cesvi è intervenuta al fianco di People in Need ai confini con la Slovacchia.

Una delegazione di Progetto Arca con Uneba è partita da Milano con un convoglio carico di beni di prima necessità: tende e sacchi a pelo, abiti, prodotti per l’igiene, in particolare dei bambini, e alimenti vari. La prima delegazione è già rientrata portando in salvo alcune mamme con i loro bimbi. Sempre Aibi in Moldavia ha avviato un’azione di emergenza per rifornire due punti di prima assistenza alla dogana e un campo profughi nella capitale Chisinau. Ancora in Moldavia, ma anche in Polonia, è presente Intersos che fornisce assistenza medica e protezione ai rifugiati e anche la Protezione civile è subito scesa in campo.

Quella delle ong più strutturate non è tuttavia l’unica reazione solidale. Migliaia di cittadini in ogni città italiana stanno infatti donando cibo, medicine, coperte, vestiti a punti di raccolta più o meno improvvisati da cui, con l’aiuto delle Caritas, delle associazioni di volontariato e di alcune organizzazioni ucraine presenti in Italia, si cerca di far partire container verso i primi campi profughi. E quanto a donazioni è robustissima la mobilitazione di aziende e imprese che in pochi giorni hanno messo insieme da Nord a Sud milioni in beni e denaro. Le Misericordie della Toscana in collaborazione con il Consolato ucraino di Firenze hanno raccolto 24 quintali tra farmaci e alimenti non deperibili, trasportati con una propria colonna mobile fino ai confini di Polonia e Romania. A Verona l’Associazione delle donne ucraine ha aperto un centro operativo di aiuti in raccordo con l’Ambasciata e altre associazioni di tutta Italia. E lo stesso Consolato, in accordo con il Comune di Milano, ha aperto Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per chi vuole segnalare la propria disponibilità ad accogliere profughi in arrivo. La medesima cosa si può fare anche registrandosi sul sito refugees-welcome.it per l’iniziativa “Accogli una persona rifugiata”.

È estesa la presenza delle Caritas in Ucraina e Caritas Italiana e sostiene i centri attivati da subito in tutto il Paese per accogliere le famiglie, organizzare gli spostamenti, portare i bambini in zone meno pericolose. Caritas Italiana ha aperto anche una raccolta fondi, mettendo subito a disposizione 100mila euro per i bisogni immediati. E la Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (Fcei) ha lanciato una sottoscrizione straordinaria. Ma le campagne attivate a livello nazionale sono molte: quella di Croce Rossa Italiana Unhcr e Unicef quella che il Corriere ha lanciato con La7 (“Un aiuto subito”, bonifico sul conto corrente di Intesa Sanpaolo IT08 L030 6909 6061 0000 0185 871) ma anche le numerose altre coordinate dalle grandi realtà italiane e internazionali come, fra le altre, Save The Children, Terre des Hommes, Medici Senza Frontiere, Anpas, Arci, Cittadinanzattiva, Emergenza Sorrisi, Fidas, Avis, Banco Alimentare, Modavi, Ibo Italia, Plan, Progetto Sud, Salesiani per il sociale, Anffas, Sos Bambini, Federazione Italiana malattie rare, Vis, Cisom.

In prima linea c’è la Comunità di Sant’Egidio, che già sosteneva a distanza 250 bambini ucraini e ha intensificato gli sforzi per raccogliere fondi anche per i profughi diretti in Polonia. Dopo la disponibilità annunciata dai Governi, sono pronte anche le tantissime associazioni che in tutta Italia sostengono i bimbi di quelle terre fin dai tempi dell’incidente nucleare di Chernobyl. Da allora hanno accolto migliaia di bambini, oggi adulti, nei soggiorni estivi, supportando progetti di solidarietà fra Ucraina e Bielorussia, ma non solo.

I sindaci di molte città - oltre a Milano già citata, tra le altre Napoli, Novara, Palermo, Bologna - si sono attrezzando per accogliere i rifugiati e favorire i ricongiungimenti familiari; tutti i governatori delle Regioni hanno assicurato la loro collaborazione, parroci e imprenditori offrono spazi per l’accoglienza un po’ ovunque. E ormai dalla fine della scorsa settimana arrivano con frequenza crescente i primi bus di profughi che dall’Ucraina sono riusciti a uscire per approdare in Italia, non solo chi qui ha parenti o relazioni individuali su cui poter contare ma anche i gruppi coordinati da parrocchie, onlus o associazioni: per esempio i ragazzi disabili della casa Don Orione di Leopoli, che dopo un lungo viaggio attraverso la Romania hanno finalmente raggiunto la salvezza a Tortona, in provincia di Alessandria, dove sono ora ospiti del centro Mater Dei della stessa Opera Don Orione.

Intanto Arci - con il supporto di Unhcr - ha promosso un’iniziativa “Emergenza Ucraina: informazioni utili”, per fornire le indicazioni necessaria ai profughi. Per entrare in Italia infatti, per un periodo di non oltre 90 giorni, e per raggiungere amici e familiari, le cittadine e i cittadini ucraini sono esenti dal Visto. Il sito della Farnesina può essere consultato per conoscere i dettali

Gli aiuti sul teatro di guerra. Fin dall’inizio del conflitto la rete di assistenza in Ucraina è partita per far fronte all’emergenza. Ecco alcuni modi per aiutare i cittadini ucraini.

- Se vuoi donare forniture mediche Razom per l’Ucraina: Razom, che significa “insieme” in ucraino, è un’organizzazione di beneficenza di volontari fondata originariamente nel 2014 per sostenere gli ucraini dopo che la Russia ha annesso la Crimea.

-United Help Ukraine: un’organizzazione di volontariato senza scopo di lucro che riceve e distribuisce donazioni, forniture mediche e cibo ai rifugiati ucraini, alle persone sul campo in Ucraina e sostiene le famiglie ucraine che hanno perso soldati a causa della guerra. Puoi accedere alla loro raccolta fondi qui e le tue donazioni andranno a fornire assistenza medica di emergenza e aiuti umanitari a coloro che sono in prima linea.

- Raccolta fondi per Sunflower of Peace: la raccolta fondi di Sunflower of Peace mira anche a fornire kit di pronto soccorso ai paramedici e ai medici in prima linea. Ogni zaino contiene abbastanza materiale di pronto soccorso tattico per cinque-dieci persone.

-Revived Soldiers Ukraine: questa organizzazione no-profit fornisce assistenza medica ai soldati ucraini e fornisce supporto alle loro famiglie. Per aiutare i bambini colpiti dalla guerra

-Voices of Children: questa organizzazione aiuta a fornire supporto psicologico e psicosociale ai bambini ucraini colpiti da conflitti armati.

-Per supportare i giornalisti in Ucraina The Kyiv Independent: puoi supportare il media ucraino in lingua inglese tramite GoFundMe o tramite Patreon.

- Dona all’iniziativa Heart2Heart di Nova Ukraine, che raccoglie fondi assistenza per le persone in difficoltà in Ucraina.

-Dona al Comitato Internazionale della Croce Rossa, che fornirà aiuti umanitari agli ucraini colpiti dal conflitto.

- Dona all’esercito SOS, che fornisce cibo e altro supporto direttamente alle truppe ucraine.

A livello italiano si possono sostenere le ong e sigle che già operano sul campo in Ucraina. Tra queste Medici Senza Frontiere, presente nel Donetsk e nella regione di Lugansk dove supporta i più vulnerabili e i pazienti Hiv. Tra le italiane anche Soleterre, che assiste i bambini ucraini malati di cancro

La Caritas ambrosiana ha lanciato una raccolta fondi per aiutare la popolazione ucraina. La raccolta servirà a fornire beni di prima necessità alle chiese ucraine e anche a supportare le organizzazioni caritatevoli dei paesi vicini: presumibilmente la guerra comporterà numerosi profughi.

Nelle prossime ore, come abbiamo raccontato qui, aumenterà il flusso di persone in uscita dall’Ucraina verso Ovest. Ai confini dell’Europa, dove si aspetta un milione di persone la crisi umanitaria renderà necessario uno sforzo ulteriore di accoglienza. Su questo fronte si stanno già mobilitando tutte le organizzazioni che lavorano per assistere i rifugiati. Tra le prime associazioni a mobilitarsi, in verità già nei giorni scorsi, è stata la Comunità di Sant’Egidio. Anche la Croce Rossa Italiana ha lanciato un’urgente raccolta fondi finalizzata al sostegno delle enormi necessità, cui stanno dando risposta senza sosta i volontari della Croce Rossa Ucraina. Un’emergenza sanitaria e sociale per la mancanza di acqua, cibo, elettricità e assistenza di cui sono vittime centinaia di migliaia di persone. Il tutto, aggravato dalla pandemia di Covid-19 ancora in atto.

Le altre associazioni italiane sono:

- Avsi che grazie alla collaborazione con il partner locale Emmaus, ha mantenuto negli anni un rapporto di vicinanza con l’Ucraina: nel 2016, con la Campagna Tende, si era mossa a sostegno delle famiglie sfollate a causa del conflitto cominciato nel 2014, trasferite a Kiev e Charkov. Ora si attiva per prestare aiuto immediato agli ucraini che in questo momento stanno scappando verso la Polonia e la Romania, con il sostegno dei partner locali AVSI Polska e Asociația FDP-Protagonisti in educatie. Qui per donare.

- Save the children opera in Ucraina dal 2014, fornendo aiuti umanitari essenziali ai bambini e alle loro famiglie. Ciò include sostenere il loro accesso all’istruzione, fornire supporto psicosociale, distribuire kit invernali e kit igienici e fornire sovvenzioni in denaro alle famiglie in modo che possano soddisfare i bisogni di base come cibo, affitto e medicinali, o in modo che possano investire nell’avvio di nuove attività. Qui per donare.

- We world, organizzazione che da 50 anni difende i diritti di donne e bambini in Italia e nel Mondo, si è attivata immediatamente - grazie all’alleanza con il partner ChildFund Germania che lavora in Ucraina da molti anni - per fornire aiuti di emergenza ai bambini e alle loro famiglie durante l’attuale crisi. Qui per donare

- Ai.Bi. opera dal 1999 attraverso la Fondazione di beneficenza ucraina Drusie Ditiei Ukraina (Amici dei Bambini Ucraina), la cui sede è a Kiev. All’indomani della notizia dell’ingresso delle truppe russe nel territorio ucraino e dei bombardamenti, Ai.Bi. si è attivata per portare il proprio sostegno ai ragazzi dell’orfanotrofio Volodarka e a tutti i bambini in difficoltà. Qui per donare.

-La Federazione Internazionale Terre des Hommes lavora in Ucraina, in particolare nell’area orientale del Paese, dal 2015 a supporto dei bambini più vulnerabili e faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità per rispondere ai bisogni della popolazione, in particolare dei bambini e delle bambine e per continuare a garantire il supporto psicosociale necessario per affrontare il trauma. Qui per donare.

- Gli operatori di Intersos sono in questo momento in Polonia e in Moldavia per avviare un intervento a sostegno dei rifugiati provenienti dall’Ucraina. L’obiettivo è fornire cure mediche, protezione e sostegno psicosociale alle persone più vulnerabili, come donne e bambini. Qui per donare

- Medici del Mondo, organizzazione umanitaria internazionale presente anche in Italia per garantire l’accesso alle cure a tutti, specialmente alle persone più vulnerabili. È attiva in Ucraina dal 2015, dove fornisce assistenza umanitaria e servizi sanitari specialmente nelle autoproclamate repubbliche indipendenti di Donetsk e Luhansk. Attualmente ha già fornito attrezzature mediche a tre ospedali per curare i feriti ed eseguire interventi chirurgici e sta offrendo consulti medici a distanza con ostetriche e psicologi. Il suo staff internazionale è inoltre pronto ad aiutare i rifugiati in Polonia, Romania e Moldavia. Qui per donare.