sito

storico

Archivio storico

                   5permille

   

di Carlo Testa

Corriere del Mezzogiorno, 10 marzo 2022

Parabita, assegnata a “Salento che pensa”, presieduta dalla professoressa Ada Fiore. Da due anni è stata assegnata a “Salento che pensa” Dikea, una barca confiscata alla mafia e che veniva utilizzata dagli scafisti. L’associazione di promozione sociale che la gestisce è rappresentata legalmente da Ada Fiore, docente di filosofia e già sindaco per due mandati di Corigliano d’Otranto. Nel 2020 l’Aps, in partenariato con il Comune di Parabita, l’istituto comprensivo, e altri enti di terzo settore ha risposto con un progetto all’avviso pubblico della regione Puglia denominato “Bellezza e legalità, per una Puglia libera dalle mafie” che prevedeva l’attivazione di laboratori destinati a minori di 18 anni in un luogo confiscato alla mafia.

Proprio a tal fine è stata inoltrata richiesta alla Procura di Lecce per l’ottenimento dell’imbarcazione che è stata così assegnata e trasportata a Parabita all’interno di un luogo anch’esso confiscato da anni e intitolato ad Angelica Pirtoli, la bambina più piccola morta nel Salento per omicidio mafioso.

“Dikea”, oggi, ha trasformato quel Parco in in un luogo in cui naviga la giustizia” denominato, appunto, Dikedromo. Il luogo da cui parte la rivoluzione per eliminare l’indifferenza di questa società e per la costruzione di un mondo migliore. A capo della rivoluzione un pesce di nome Tomas che, scappato dalla rete, ha deciso di mettere a disposizione degli esseri umani la sua capacità di risalire dagli abissi più profondi. Quattro gli strumenti a sua disposizione: un timone per cominciare ad assumersi le responsabilità; la bussola per cercare nuove direzioni, l’ancora per avere dei punti fermi, il salvagente per salvare gli esclusi.

L’imbarcazione lunga 17 metri si compone di 3 cabine ognuna delle quali destinate ad attività di pensiero: 1. Diritti a poppa per conoscere la storia dei migranti e riconoscere i loro diritti negati; 2. Memoria a prua per scoprire le vittime di mafia e ricordare il loro impegno; 3. La stanza di Angelica per ricordare la bambina più piccola uccisa dalla mafia nel Salento.

Mesi di lavoro con volontari dell’associazione e artisti, hanno reso la barca un luogo di “bellezza e legalità” che potrà essere visitata e nella quale si potrà esercitare il pensiero alla riflessione sul significato dei diritti e sul valore della memoria. All’allestimento della barca hanno contribuito le artiste Valentina d’Andrea e Alice Pietroforte, il filosofo Mario Carparelli e il collaboratore Paolo Matere. Il Dikedromo sarà inaugurato domenica 20 marzo alle ore 11.00.