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spazioapertosalento.it, 23 aprile 2023

È stato presentato a Lecce, nella Casa circondariale di Borgo San Nicola, ieri mattina venerdì 21 aprile, il progetto “Ma’ - Di parti e rinascite nel carcere femminile”, vincitore del bando “Futura, la Puglia per la parità”, promosso dal Consiglio Regionale pugliese.

La presentazione è avvenuta durante un incontro, al quale hanno partecipato la presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone, la direttrice della Casa Circondariale, Mara Teresa Susca, il direttore del Polo biblio-museale salentino, Luigi De Luca, e per Ama, l’Accademia mediterranea dell’attore, il direttore Franco Ungaro e le attrici-pedagoghe Carmen Ines Tarantino e Benedetta Pati insieme all’associazione Antigone. Per le Edizioni Kurumuny, è intervenuto Giovanni Chiriatti.

Il progetto, di carattere educativo, è incentrato sul tema dell’essere madri, e nella stessa Casa circondariale, coinvolgerà alcune detenute, nonché donne madri dei settori educativo, amministrativo, medico e di polizia penitenziaria, che verranno chiamate ad utilizzare i linguaggi del teatro e del video, al fine di indagare, raccogliere e restituire, all’esterno e all’interno del carcere, frammenti emotivi, visivi e narrativi.

Tutte, inoltre, concorreranno alla realizzazione di una trama innovativa e inedita. La finalità del progetto, è di evidenziare la condizione delle madri recluse, attraverso un’attività di ricerca e di laboratorio teatrale, che porterà a realizzare una coralità di racconti e testimonianze da far confluire in un lavoro di arte audiovisiva, realizzato da Mattia Epifani di Muud Film, e dalle già citate Tarantino e Pati.

“Perché l’8 marzo non sia solo una serie di convegni parlati - ha dichiarato la presidente Capone - per questo nasce il bando Futura, e perché volevamo essere di supporto a tutte quelle bellissime realtà, culturali e sociali, con progetti straordinari e utili che, però, non prevedono sbigliettamento e quindi rischiano di restare chiusi in un cassetto. La risposta è stata a dir poco incredibile e i contenuti tutti di sostanza, quella bella che indaga e va a fondo, che fa del dialogo e del confronto la sua misura e la sua ricchezza.

Ma’ è certamente uno di questi. Madre e carcere è certamente un ossimoro e per questo apprezzo molto l’impegno di tantissime associazioni affinché le madri con figli piccoli possano scontare misure alternative alla detenzione in carcere. E d’altra parte la legge lo prevede. Serve più coraggio, forse, e più strutture”.

“Ma’ - Di parti e rinascite nel carcere femminile”, si articola in più fasi: ricerca collettiva, documentazione e confronto con la rete di partenariato; incontri laboratoriali con le detenute e con il personale educante e amministrativo; creazione di una residenza artistica nella sede del Polo Biblio-museale, finalizzata alla selezione dei materiali, scrittura sceneggiatura e produzione del contenuto audio-visivo artistico. Infine, la presentazione al pubblico di una installazione video nelle tre sedi del Polo Biblio-Museale, della Casa circondariale di Lecce e della sede di Kurumuny a Martignano.