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di Errico Novi

Il Dubbio, 10 dicembre 2022

Carlo Nordio scuote i partiti. Li mette alla prova, li costringe a svelare il loro tasso di garantismo, la loro disponibilità a cambiare davvero la giustizia. E su alcuni temi, come l’uso della custodia cautelare o gli argini alla propalazione incontrollata delle intercettazioni, il guardasigilli spinge i partiti, compresi quelli di maggioranza, verso un bivio: insistere nell’assecondare gli orientamenti securitari dell’elettorato o provare a cambiarli. Ecco, in questa particolare direzione prova a muoversi anche un deputato da tempo fra i più attivi e determinati nelle battaglie garantiste, il vicesegretario di Azione Enrico Costa, da poco nominato al vertice della giunta per le Autorizzazioni di Montecitorio. Visto che a frenare le scelte garantiste dei partiti sembra essere proprio il timore di sfidare le paure degli elettori, Costa propone, con un emendamento alla Manovra, di finanziare iniziative nelle scuole per promuovere un’idea “costituzionale” di giustizia.

Più precisamente, il vicesegretario del partito di Calenda ha depositato la seguente proposta di modifica alla legge di Bilancio: “È istituito nello stato di previsione del Ministero della Giustizia un Fondo, con dotazione di 10 milioni annui di euro a decorrere dall’anno 2023, finalizzato allo svolgimento di iniziative e attività presso le scuole medie e superiori di promozione e sensibilizzazione sui princìpi costituzionali del giusto processo, della presunzione di innocenza e della funzione rieducativa della pena”. Sono i cardini delle battaglie garantiste: parità fra accusa e difesa, terzietà del giudice, tutela dalla gogna mediatica e da abusi processuali per le persone accusate, funzione risocializzante (piuttosto che meramente “retributiva”) di qualsiasi pena. Questioni attorno alle quali ruotano alcuni dei provvedimenti entrati in vigore negli ultimi mesi o ancora all’esame del Parlamento, come le nuove norme sull’ergastolo.

Costa ha ottenuto rassicurazioni sulla disponibilità di via Arenula a esprimere parere favorevole. “Ma riguardo alle risorse”, spiega, “il ministero non può dare certezze: dovremmo essere noi di Azione a individuare una copertura, all’interno del ristretto perimetro che viene concesso alle forze di opposizione”.

Sarebbe importante un segnale positivo della maggioranza. “Posso anche ipotizzare una riduzione della cifra indicata: come è avvenuto per il ristoro delle spese legali agli assolti, anche in questo caso sarebbe già utile far passare il principio, per poi magari, nel tempo, ampliare la disponibilità finanziaria”, dice ancora Costa”.

Sulla promozione delle idee garantiste nelle scuole, la convergenza fra centrodestra e Terzo polo non è impossibile. Nei giorni scorsi tra l’altro la commissione Giustizia della Camera ha approvato, proprio grazie alla disponibilità della maggioranza, un altro emendamento alla Manovra presentato sempre da Costa, che innalza da 516mila euro a un milione la somma massima risarcibile per chi ha subito un’ingiusta detenzione. Anche qui si dovranno ora verificare le coperture. “Attendiamo fiduciosi il responso della commissione Bilancio e dell’Aula”, dichiara il presidente della giunta per le Autorizzazioni. Diffondere una cultura diversa sulla giustizia ha un costo. Che, in mezzo a tante emergenze, non è semplice sostenere. Ma investire sul futuro non è mai un azzardo.