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di Giovanna Casadio

La Repubblica, 30 aprile 2022

La deputata di Forza Italia Renata Polverini, ex sindacalista dell’Ugl, condivide la battaglia per la cittadinanza ai nuovi italiani. I saluti romani al funerale di Assunta Almirante? “Sbagliati. Lei non li avrebbe apprezzati”.

“Questa volta dobbiamo farcela ad approvare lo “ius scholae”: la società è cambiata, la politica non può farsi dettare le norme dalla Consulta, come è accaduto sul doppio cognome e il fine vita, e non riuscire ugualmente a offrire soluzioni”. Renata Polverini, deputata di Forza Italia, ex sindacalista dell’Ugl, una storia politica a destra, condivide la battaglia per la cittadinanza ai nuovi italiani. Ma la legge procede lenta, con l’ostruzionismo di Lega e Fratelli d’Italia. Attesa da decenni, rischia di naufragare di nuovo.

Polverini, tanti no sui diritti civili da parte del centrodestra, ma lei al contrario è a favore della cittadinanza ai bambini figli di immigrati, allo ius scholae. Che, forse, sarà in aula a giugno tra una sospensione e l’altra per le amministrative. Una battaglia già persa?

“Io ho iniziato questa battaglia già nella scorsa legislatura e il testo elaborato dal presidente della commissione Affari costituzionali, Giuseppe Brescia, è molto simile alla mia proposta. Siamo partiti tardi in Parlamento, in questo ultimo anno prima delle elezioni. È un buon alibi per chi non vuole la legge sapere che c’è poco tempo per approvarla. Dopo l’ok della Camera, se ci si riesce, passerà al Senato. Il tempo, ripeto, non è molto, ma facciamo in modo di farcela”.

Come pensa di riuscire a incassare il sì di Forza Italia, mentre la Lega fa addirittura ostruzionismo?

“È complicato, certo. Però il capogruppo forzista alla Camera, Paolo Barelli ha dato il via libera e in commissione Carlo Sarro sta facendo di tutto affinché Lega e Fratelli d’Italia quantomeno non si mettano di traverso”.

Sui diritti civili, la distanza tra la “sua” Forza Italia e gli alleati di centrodestra è netta. Niente fusione con Salvini?

“Forza Italia ha dato libertà di coscienza in più occasioni, ad esempio, sul fine vita, che ho votato. Mi auguro che sullo ius scholae, Fi sia compattamente d’accordo. Fusioni politiche non ne vedo. L’operazione siciliana per il candidato sindaco è circoscritta alla Sicilia. Sulla nuova cittadinanza, attesa da circa 800 mila ragazzini italiani di fatto, abbiamo votato pochissimi emendamenti: è più faticoso di quanto non mi aspettassi per la contrarietà di leghisti e Fratelli d’Italia che fanno ostruzionismo”.

Anche sul fine vita, che è ora a Palazzo Madama, si rischia di arrancare...

“Il fine vita è un tema etico e quindi ciascuno non può che ragionare con la propria coscienza, è una questione che ci riguarda tutti direttamente, non penso ci possano essere ordini di scuderia”.

Il centrodestra farà a braccio di ferro anche sul ddl Zan contro l’omofobia, che sta per essere ripresentato dopo la bocciatura?

“Con altri colleghi di Forza Italia lo abbiamo votato a Montecitorio. Auguriamoci ci siano le condizioni per portarlo avanti e perché lo scontro non si inasprisca ancora. ll Parlamento deve prendere atto che il mondo è cambiato, non può attendere la Consulta, come sul doppio cognome o sul fine vita, per provare a legiferare. La politica dovrebbe anticipare e invece ci fermiamo senza offrire soluzioni”.

Lei che ha una storia politica di destra, è andata ai funerali di Assunta Almirante? E cosa pensa dei saluti fascisti?

“Ero fuori Roma. Sono atteggiamenti anacronistici e sbagliati, e credo inoltre che donna Assunta non avrebbe apprezzato”.

Diritti civili e diritti sociali procedono insieme?

“Portiamo a casa i diritti civili e non arretriamo sui diritti sociali: deve essere l’impegno alla vigilia di questo Primo maggio”.