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di Francesca Schianchi

La Stampa, 8 febbraio 2024

Il ddl promesso dal governo a novembre, che contiene dalla stretta alle borseggiatrici alle rivolte in carcere, deve ancora cominciare l’iter in Parlamento. Se fosse stato già legge, i trattori rischierebbero fino a due anni di carcere per blocco stradale. A sentire la premier Giorgia Meloni poco meno di tre mesi fa, si trattava di un disegno di legge di cui essere orgogliosa. Un pacchetto sicurezza approvato in Consiglio dei ministri il 16 novembre contenente un florilegio di nuovi reati - dagli occupanti abusivi di case a chi partecipa o organizza rivolte nelle carceri a chi è responsabile di blocchi stradali: allora si pensava ai giovani che protestano per il clima, mica ai trattori - un concentrato di legge e ordine che arriva fino alla possibilità di detenere anche le madri con figli piccolissimi, per colpire “il fenomeno della condizione di maternità come esimente”, spiegò burocratico il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, prima di spiegare che l’obiettivo sono le borseggiatrici sui bus.

Grande soddisfazione, grande fierezza, ma più determinazione nel propagandarlo che nel metterlo a terra. Perché poi succede che il disegno di legge licenziato dalla squadra di governo galleggia tra Palazzo Chigi e Montecitorio fino a fine anno, scavalla Natale e Capodanno, il 22 gennaio viene trasmesso finalmente alla Camera ma non assegnato a una commissione. Ed eccoci qua: nonostante le promesse e le garanzie, da “restituiamo sicurezza ai cittadini” a “senza sicurezza non c’è libertà”, la legge deve ancora cominciare il suo iter parlamentare. Anzi deve ancora finire nelle mani dei deputati, visto che, denuncia la dem Debora Serracchiani che lo ha chiesto, il testo a mercoledì mattina non era ancora disponibile.

Che sia un problema di coperture come ipotizzano le opposizioni - bastava l’effetto annuncio, ma rendere poi legge queste novità ha dei costi - che sia perché magari introdurre nuovi reati mentre il ministro della Giustizia ammette mestamente in Parlamento che le carceri scoppiano già così non è esattamente coerente, fatto sta che il famoso pacchetto sicurezza, sbandierato a metà novembre come fosse già legge (e invece non era un decreto) è ancora lontano dall’avere il doppio ok di Camera e Senato.

Secondo le opposizioni che lo hanno criticato ferocemente, meglio così. Ora che i blocchi stradali li stanno provocando le proteste degli agricoltori, accanto a cui si sono schierati sia Lega che Fratelli d’Italia, forse pure dalle parti della maggioranza c’è chi pensa: meglio che quel pacchetto non sia ancora legge. Altrimenti i protestatari dei trattori rischierebbero fino a due anni di carcere.