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di Viola Giannoli

La Repubblica, 11 marzo 2023

Il racconto dell’anarchico all’avvocato della difesa su alcune frasi che gli sarebbero state rivolte all’ospedale San Paolo di Milano. Il legale: “Vogliono spaventarlo e rifiutano la visita di una specialista”. “Mi hanno detto che resto mezzo scemo sulla sedia a rotelle con il lecca lecca in bocca”. Alfredo Cospito si sfoga così con il suo legale, Flavio Rossi Albertini, riferendogli alcune frasi che gli sarebbero state dette nell’ospedale San Paolo di Milano, dove è attualmente ricoverato nelle stanze-celle del 41 bis. E dove è stata rifiutata la visita di un secondo medico specialistico di fiducia della difesa, la dottoressa Barbara Cigardi, perché “altrimenti verrebbe meno il 41 bis”.

“È stazionario” - In visita nel reparto sono andati oggi il direttore del carcere, il direttore sanitario dell’ospedale e il garante dei detenuti, Mauro Palma, che ha riferito di condizioni di salute “stazionarie” a suo avviso. Non è noto chi avrebbe pronunciate queste parole, l’avvocato esclude comunque che sia stato il garante.

“Alfredo riferisce che gli hanno fatto dichiarazioni sibilline - dice il difensore - e che lo vogliono spaventare avvisandolo che il cuore può cedere all’improvviso lasciandolo in quella condizione. Lui non sa quanto vogliono spaventarlo e quanto di vero ci sia. Teme l’alimentazione forzata”. Un’ipotesi rafforzata, nelle stanze di via Arenula, dal parere positivo, seppur puramente consultivo, della maggioranza dei componenti del Comitato nazionale di bioetica.

“Ci impediscono il diritto alla salute” - Non è l’unico allarme lanciato dal legale: “Ci impediscono il diritto alla salute, secondo loro un solo medico deve provvedere alle necessità di cure di un detenuto al 142esimo giorno di digiuno”, afferma Rossi Albertini, rendendo nota una comunicazione del direttore del carcere di Opera con la quale ha respinto la richiesta avanzata dalla difesa di fare accedere nella struttura protetta dell’ospedale San Paolo un medico per sottoporre a visita specialistica il detenuto.

Il no a ulteriori esami specialistici - Il direttore di Opera afferma che “Cospito è sottoposto a visite mediche da parte di sanitario di fiducia e, quindi, il suo diritto è già stato soddisfatto. Pertanto, tenuto conto del fatto che il detenuto è sottoposto al regime di cui all’art 41 bis, per recidere ogni contatto con il mondo anarchico, non si ritiene di dover ammettere ulteriore sanitario, al fine di non pregiudicare la ratio del provvedimento”. Nella sua ultima visita il medico di parte, Andrea Crosignani, aveva suggerito ulteriori esami specialistici per monitorare le condizioni di Cospito e in particolare la mobilità ridotta di un piede.

Censurati i telegrammi - Negli ultimi giorni, riferisce il difensore, anche “grande censura anche sui telegrammi, quattro bloccati in due giorni”.