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di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 25 marzo 2022

Al via lo stanziamento di un fondo, da parte della regione Lombardia, per finanziare un corso per operatori socio sanitari per formare ben 40 detenuti. Parliamo di una delibera che attua un emendamento al Bilancio lombardo, promosso dal consigliere e medico Michele Usuelli (Più Europa/ Radicali) e approvato all’unanimità dal Consiglio, per finanziare la formazione professionale in carcere, necessaria ai detenuti per conseguire la qualifica.

Con il provvedimento avente ad oggetto ‘Approvazione della convenzione tra Regione Lombardia e Dap per il riconoscimento di iniziative volte a finanziare i percorsi Asa e Oss a favore dei detenuti delle carceri lombarde’, la Giunta ha definitivamente stanziato i 120.000 euro che garantiranno l’accesso al corso a circa quaranta detenuti, in via prioritaria a coloro hanno prestato servizio lavorativo nei reparti Covid e nelle infermerie degli istituti di detenzione lombardi, durante la pandemia in corso.

“Dall’inizio dell’emergenza sanitaria - spiega il consigliere di + Europa Michele Usuelli, il promotore di questa importante iniziativa- i reparti medici e gli ambulatori penitenziari hanno potuto avvalersi della disponibilità lavorativa dei detenuti che, durante questo periodo, hanno sviluppato competenze di buon livello e dimostrato particolare impegno e dedizione, a detta degli stessi medici penitenziari”. E aggiunge: “Se da un lato l’emendamento risponde al principio di premialità, dall’altro l’ampia richiesta nei servizi sociosanitari pubblici e privati di queste figure professionali lo inquadra come iniziativa atta a promuovere il reinserimento e la rieducazione ex art. 27 della Costituzione. Le professioni di Oss e Asa sono molto ricercate oggi nel mercato del lavoro, perciò i fondi stanziati configurano un investimento di grande efficacia, benché la somma sia contenuta”.

Come si legge dalla premessa della delibera del consiglio regionale lombardo, sia l’Operatore socio- sanitario (Oss), sia l’Ausiliario Socio Assistenziale (Asa), sono profili molto richiesti nell’ambito socio sanitario e socio assistenziale della Lombardia, svolgendo attività indirizzate a soddisfare i bisogni primari della persona in contesti sociale e sanitario, al fine di favorirne il benessere e l’autonomia. Le profonde modificazioni nelle realtà organizzative, clinico- assistenziali e sociali che si sono verificate a causa dell’emergenza pandemica da Covid-19, richiedono un rapido inserimento nelle strutture di ulteriori figure di Operatori Socio- Sanitario e Ausiliario Socio Assistenziale al fine di soddisfare le necessità organizzative.

Com’è detto, dall’inizio della pandemia, per aiutare il personale sanitario nel contrasto allo sviluppo di focolai interni alle carceri, diversi detenuti hanno prestato servizio lavorativo nei reparti Covid e nelle infermerie degli istituti di reclusione lombardi. Medici e ambulatori penitenziari hanno potuto avvalersi della disponibilità lavorativa dei detenuti che, durante questo periodo, hanno sviluppato, nella maggior parte dei casi, competenze di buon livello e dimostrato particolare impegno e dedizione.

Per questo motivo, le carceri lombarde in collaborazione con gli enti accreditati alla formazione intendono realizzare percorsi riconosciuti di Asa e Oss a favore dei detenuti, per un totale di 48 corsisti, 24 per Oss e 24 per Asa. Dalla delibera, si apprende che il costo di una borsa di studio per l’ottenimento della qualifica di Oss ammonta a un massimo di euro 3.000, mentre la spesa per la formazione di Asa ammonta a un massimo di euro 2.000 per un investimento complessivo di 120.000 euro che rappresenta un investimento contenuto ma di grande efficacia dal punto sanitario e sociale.

“La delibera della Giunta - spiega sempre il consigliere Uselli - era l’ultimo atto del percorso burocratico che, come per tutte le nostre proposte approvate dal Consiglio regionale, abbiamo seguito dal primo all’ultimo passo. Non è automatico che i provvedimenti approvati, soprattutto se provengono da consiglieri di minoranza, trovino facile attuazione”. Il consigliere di + Europa aggiunge: “Per noi è importante che il Governo della Lombardia porti davvero a compimento le disposizioni del Parlamento e non sconfessi gli impegni votati dall’Aula”. Infine conclude: “Tale iniziativa è ovviamente replicabile in tutti i consigli regionali italiani”.

Ed è proprio quest’ultima affermazione che merita grande considerazione. Nel momento in cui lo stesso ministero della giustizia, tramite la sua sponsorizzazione di uno studio sull’importanza del lavoro, intende valorizzare la professionalizzazione per una occupazione utile ad abbattere la recidiva, sarebbe auspicabile che l’iniziativa lombarda venga presa in esame - assieme al ministero della salute - per metterla sui tavoli delle conferenze Stato- regioni. In diversi penitenziari d’Italia, molti detenuti hanno aiutato per far fronte all’emergenza e, di fatto, hanno già svolto un tirocinio propedeutico per diventare operatori socio sanitari.