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di Cesare Moreno

Il Domani, 16 novembre 2023

La lettera del presidente dell’associazione che lavora nei quartieri difficili di Napoli, in credito con il ministero dell’Istruzione per 140 mila euro: “Chiedo pubblicamente se qualche giurista, studio legale, parlamentare, ritiene che possa ricevere dalla Associazione l’incarico di affrontare questo caso in sede civile e penale”

Caro direttore, per prima cosa la ringrazio sentitamente per aver portato alla luce una vicenda che definire kafkiana è quasi un complimento. In secondo luogo vorrei chiederle di pubblicare questa lettera. Il ministro Giuseppe Valditara che questa vicenda ha ereditato dal passato governo, ma che potrebbe far valere il suo potere, ha dato la stessa risposta che ho avuto un anno fa: stiamo indagando, con la sola aggiunta di “su quegli anni” ma giusto perché sono stato io stesso a stabilire un nesso tra la vicenda Boda e il progetto Coronauti, diversamente non sapevo assolutamente nulla su cosa stava accadendo.

Un contratto - “Stiamo indagando su quegli anni”, ma sono passati 28 mesi! E chi sta indagando e su cosa? Perché il ministero dell’Istruzione non risponde alla richiesta di accesso agli atti? La vicenda che ci riguarda non è di anni: si tratta di dieci giorni tra la metà marzo 2020 e il 3 aprile: c’è stata una telefonata dal ministero a me di cui si troverà certamente traccia, c’è stata una videoconferenza che è stata registrata e c’è stata una decisione e un contratto. La domanda che faccio è: avendo un contratto in cui si dice cosa devo fare io e cosa deve fare l’altro, se io faccio la mia parte e l’altro non onora il suo impegno, io cittadino cosa devo fare? Ora azzardo ancora delle ipotesi - ma perché devo fare delle ipotesi e non posso in totale trasparenza capire cosa succede?: si indaga se le procedure decisionali siano state corrette? Perché se ci fosse una qualsiasi ipotesi corruttiva o di illecito ne avrei avuto notizia dalla magistratura. Posso anche ipotizzare, date le circostanze emergenziali, che siano stati saltati dei passaggi. Può darsi che qualche funzionario vada sanzionato, ma al momento nessuno mi ha comunicato se e perché il contratto firmato da un dirigente scolastico e da un dirigente ministeriale in carica non abbia più validità. Quindi ribadisco che in questo momento mi sono stati rubati 140 mila euro, e che questo costituisce un abuso in piena regola anche se non so se sia possibile un’azione penale basata sull’ipotesi dell’abuso di potere.

Le “valutazioni” - Secondo: c’è stato un progetto - Decreto dipartimentale N° 66 del 25 luglio 2021 nato e cresciuto quando la dottoressa Boda già non c’era più, seguito passo passo dal direttore generale Jacopo Greco. Maestri di Strada nella valutazione di una commissione che ha impiegato quasi un anno, è risultata seconda in Italia con 93 punti su cento, è stata attivata una procedura di co-progettazione col Ministero durata mesi e al momento del varo il tutto viene sospeso in attesa di “valutazioni”. Ci hanno chiesto di costituire con urgenza una Associazione Temporanea di Scopo con svariate associazioni che ha comportato dispendio di tempo e la spesa di migliaia di euro; ci sono 25 scuole in Italia che avevano fatto conto su quel progetto e a loro pure non è giunta alcuna comunicazione. Quali valutazioni? Chi ne è responsabile? Lavoro ancora su ipotesi: se i due fatti sono collegati, ed è del tutto plausibile che lo siano, l’indagine non riguarda quanto avvenuto sotto la responsabilità della dottoressa Giovanna Boda ma riguarda specificamente l’associazione Maestri di Strada.

Significa quindi che da qualche parte esiste un fascicolo che riguarda Maestri di Strada e che si indaga su cosa? Anche in questo caso esistono impegni firmati da me e dai funzionari del ministero: mi è stato chiesto di firmare foglio per foglio le modifiche alla progettazione e ho subito pressioni per proseguire quando avevo deciso di rinunciare al progetto perché vedevo complicate ed oscure le modalità di erogazione dei fondi. Quindi per mesi sono stato ingannato, per mesi ho accettato firme da parte di funzionari che già sapevano che le avrebbero disonorate? Ma la direzione generale per le Risorse umane e finanziarie gode di uno statuto di extraterritorialità, le leggi generali del nostro stato per lei non valgono? Chiedo pubblicamente se qualche giurista, studio legale, parlamentare, ritiene che possa ricevere dalla Associazione l’incarico di affrontare questo caso in sede civile e penale. C’è qualcuno, oltre il meritorio direttore di Domani che possa dire la sua su questa vicenda?