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di Fabrizio Caccia

Corriere della Sera, 2 marzo 2024

Attesi nuovi cortei pro Gaza a Firenze, Torino e Roma: si temono tensioni. Ieri a Bologna vernice sulla prefettura, bruciate le foto dei politici. Bullizzati i figli di una dozzina di agenti in Toscana. Intanto proseguono le indagini sulle cariche dei poliziotti a Pisa il 23 febbraio: le autoidentificazioni per favorire l’accertamento della verità.

Nei primi due mesi del 2024 - sono dati del Viminale - in Italia si sono già tenute 2.822 manifestazioni “di spiccato interesse per l’ordine pubblico”. Quasi mille in più rispetto allo stesso periodo (i mesi di gennaio e febbraio) dell’anno scorso, quando furono 1.994. Ebbene - fa notare il ministero dell’Interno - malgrado l’aumento notevole di eventi di piazza, “le criticità” quest’anno si sono manifestate solo nell’1,6 per cento dei casi. L’anno scorso, invece, la percentuale delle “criticità” in due mesi di cortei raggiunse il 3,5 per cento. Insomma, si verificarono più incidenti tra poliziotti e manifestanti.

E questa statistica conforta un po’, oggi, all’alba di un altro weekend complicato, con nuove marce pro Gaza non solo a Pisa e Firenze, dove il 23 febbraio scorso ci furono le cariche e le manganellate della polizia contro gli studenti, ma anche a Torino e Roma, dove il sito Rivoluzione anarchica annuncia per oggi alle 15 un corteo in partenza da piazza Vittorio al grido di “Stop al genocidio” e l’organizzazione giovanile comunista Cambiare rotta proclama l’inizio di una “campagna nazionale contro la repressione” delle forze dell’ordine. Ieri sera a Bologna circa 400 studenti hanno gettato vernice rossa contro i muri della Prefettura e un uovo pieno di colore ha colpito anche il capo della Digos, Antonio Marotta. Bruciate in piazza le foto di Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Enrico Letta e Bibi Netanyahu. Domani pomeriggio, poi, a Milano è in programma in piazza Fontana una manifestazione degli universitari “per il diritto al dissenso”. La tensione, insomma, è alta.

Il sindacato di polizia Coisp ha denunciato una dozzina di casi in Toscana di figli di poliziotti bullizzati a scuola e sui social. A Genova, dove lunedì arriveranno i ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e delle Infrastrutture Matteo Salvini, girano volantini dei collettivi studenteschi (“Cacciamo la banda dei manganelli”). Salvini su Instagram ha risposto: “L’odio dei centri sociali. Non ci fate paura”.Intanto, però, si cerca di svelenire il clima. Il Dipartimento della pubblica sicurezza ieri ha fatto sapere che i poliziotti che a Pisa il 23 febbraio scorso erano in piazza in divisa e con il casco si sono già auto-identificati, proprio per favorire l’accertamento della verità da parte della magistratura su quella mattinata difficile, che ha indignato per primo il capo dello Stato, Sergio Mattarella (“Un fallimento i manganelli contro gli studenti”).

Ma le polemiche continuano: “Le parole di Mattarella sono volte a unire il Paese, non a dividere, come sta cercando di fare la presidente Meloni”, dice Maria Elena Boschi di Iv. E ancora: “Stupisce il silenzio di Meloni che non ha espresso una sola parola di solidarietà verso gli studenti manganellati”, accusa la segretaria dem Elly Schlein. Le manganellate sono un “messaggio d’intimidazione”, secondo il leader della Cgil, Maurizio Landini. Ma il sottosegretario all’Interno, il leghista Nicola Molteni, non ci sta: “La criminalizzazione della polizia è indecorosa”. Il capogruppo di FdI alla Camera, Tommaso Foti, attacca: “Dopo quanto accaduto a Bologna la Schlein da che parte starà, con i facinorosi o con chi serve lo Stato?”. E una delegazione di FdI ieri sera ha raggiunto la Questura di Milano per “portare solidarietà alle forze dell’ordine”.