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di Franco Giubilei

La Stampa, 24 febbraio 2024

A Pisa e Firenze la polizia carica: 13 feriti. I docenti: “Violenza inaudita”. Il suono vagamente tranquillizzante di “cariche di alleggerimento”, come sono state definite dalle questure interessate, non deve ingannare: ieri, a Pisa e Firenze, polizia e carabinieri hanno risolto a manganellate situazioni che non sembravano foriere di problemi particolari, il che avrebbe reso più comprensibile la mano pesante dei reparti mobili. Niente caschi o bastoni fra i manifestanti per il cessate in fuoco in Palestina, perlopiù studenti medi, come dimostra il bilancio delle cariche pisane, tredici feriti dieci dei quali minorenni; piuttosto un tentativo, più dimostrativo che altro, di forzare i blocchi degli agenti antisommossa, a Pisa per raggiungere piazza Cavalieri (sede della Scuola Normale) da una viuzza laterale, San Frediano, e a Firenze per avvicinarsi al consolato Usa dopo che un gruppo di manifestanti si era sfilato dal corteo, partito da piazza Santissima Annunziata.

Occasioni degli scontri, ieri come per i presidi sotto le sedi Rai di Roma, Bologna e Torino dei giorni scorsi, anch’essi sbaraccati dalla polizia con le maniere forti, le dimostrazioni a sostegno dei palestinesi nella guerra con Israele. In entrambi i casi le forze dell’ordine, legittimate formalmente dalla necessità di fermare manifestazioni non autorizzate, hanno sgomberato il campo a manganelli ben levati con cui non si sono limitati a colpire basso, ma che hanno calato su adolescenti inermi, spaccando anche qualche testa: la ragazza accasciata su un marciapiede a Firenze dopo la carica, a premersi un fazzoletto bianco su capelli e faccia sporchi di sangue, è l’immagine simbolo di una giornata non proprio esemplare per la gestione dell’ordine pubblico.

Immagine replicata a Pisa, dove è andata ancora peggio: un centinaio di studenti del liceo artistico Russoli che si trova proprio lì, in via San Frediano, si sono diretti verso piazza Cavalieri ma hanno trovato un cordone di agenti, elmi calati e manganelli in resta. Qui le versioni divergono, perché gli studenti negano di aver cercato di sfondare, mentre le forze dell’ordine parlano proprio di un tentativo di questo tipo. I filmati degli incidenti testimoniano comunque l’estrema decisione della risposta dei reparti alla presunta pressione dei manifestanti: tredici feriti per contusioni, fra traumi cranici - un 25enne - e braccia steccate per le manganellate ricevute mentre cercavano di ripararsi la testa. Cinque sono stati medicati in ospedale, tre maggiorenni e due minorenni.

“Siamo stati chiusi da destra e da sinistra, avevamo le mani alzate, nessuno ha provato a sfondare - racconta una studentessa-. Avevano l’ordine di spingerci e poi è partita la carica: a una mia amica di 16 anni hanno aperto il cranio con una manganellata, e poi non hanno voluto far passare neanche l’ambulanza: hanno fatto spostare lei, con la testa aperta che sanguinava”.

Il questore di Pisa Sebastiano Salvo si limita a parlare di un corteo pro Palestina non autorizzato di cui la polizia è venuta a conoscenza “solo attraverso i canali social, pertanto, a differenza di altre circostanze analoghe, è mancata l’interlocuzione con i rappresentanti dei promotori”. Quanto alla scintilla degli incidenti, secondo la polizia c’è stato “un momento di tensione scaturito da un contatto fisico tra alcuni manifestanti e i poliziotti che impedivano l’accesso alla piazza dei Cavalieri”. Dalla questura si fa anche sapere che sarà comunque fatta una riflessione sull’accaduto, mentre la segretaria del Pd Elly Schlein annuncia un’interrogazione in Parlamento e denuncia “un clima di repressione”. Le fa eco il presidente M5s Giuseppe Conte: “Immagini preoccupanti, indegne del nostro Paese”.

Chi ha visto, come gli insegnanti del liceo Russoli, si è già fatto un’idea e parla di “inaudita e ingiustificabile violenza” nelle tre cariche di polizia in via San Frediano, un budello dov’è difficile anche scappare: “Ci siamo trovati ragazze e ragazzi delle nostre classi tremanti, scioccati, chi con un dito rotto, chi con un dolore alla spalla o alla schiena per manganellate gentilmente ricevute”. Poi, dopo essersi chiesti “perché si è deciso di chiuderli in un imbuto per poi riempirli di botte”, i docenti accusano i responsabili della pubblica sicurezza: “Oggi è stata una giornata vergognosa per chi ha gestito l’ordine pubblico in città”. Ieri sera 5 mila persone sono scese in piazza a Pisa in solidarietà con gli studenti malmenati, per protestare contro la violenza della polizia.