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di Emanuele Salvato

Gazzetta di Mantova, 6 aprile 2024

L’intervento del presidente del Tribunale, Massimo De Luca: “Da noi un solo caso di accesso”. A Mantova c’è stato finora un solo caso di richiesta di accesso alla giustizia riparativa e il centro di mediazione penale di Brescia, a oggi, ha preso in carico una trentina di programmi di questo strumento in tutto il distretto. “Anche perché lo strumento di mediazione lamenta carenze di fondi e personale per svolgere i suoi compiti. Problemi, questi, che avvolgono anche i nostri uffici”. A dirlo è il presidente del tribunale di Mantova, Massimo De Luca, intervenuto il 5 aprile al convegno organizzato nell’aula magna universitaria di via Scarsellini e dedicato all’approfondimento sullo strumento legislativo della giustizia riparativa, prevista dalla riforma Cartabia del 2022, e al lancio di una raccolta firme per istituire una giornata nazionale per la giustizia riparativa.

Riparare il danno - Ma cos’è la giustizia riparativa? Si tratta di un modo di fare giustizia che va oltre la pena, che si propone di sanare i traumi che lascia un reato occupandosi della vittima e dei suoi cari, ma anche della comunità sulla quale, inevitabilmente, ricadono gli effetti dei reati.

“Sono profondamente convinto che la giustizia riparativa possa creare una prospettiva e che rappresenti una riforma rompighiaccio in tal senso” ha affermato l’avvocato Sergio Genovesi, fra i protagonisti della giornata organizzata da Ordine degli avvocati di Mantova, associazione Libra, Laboratorio Nexus, Camera Penale della Lombardia Orientale e Camera Penale di Mantova. Nell’introdurre l’intervento del sindaco Mattia Palazzi, Genovesi ha ricordato che il consiglio comunale della città il 12 marzo scorso ha approvato un ordine del giorno di sostegno alla giustizia riparativa. “L’abbiamo fatto perché per noi si tratta di una riforma che interessa la comunità - ha ribadito il sindaco. Una riforma controcorrente, anticiclica, dal punto di vista sociale. Viviamo in una società rancorosa e fragile con elementi quotidiani di conflitto. Una società che va ricucita. La giustizia riparativa può aiutare a riassorbine i traumi dei conflitti agendo su autori dei reati, vittime e sulla comunità”.

Evitare il ripetersi dei reati - Giulio Tamburini, procuratore capo a Mantova, ha sottolineato che “il fine ultimo della giustizia riparativa è la prevenzione delle recidive e se questo fosse ottenuto dalla sua effettiva applicazione rappresenterebbe un risultato eccezionale”. Al termine degli interventi e della tavola rotonda, è intervenuta l’ex ministra Marta Cartabia, autrice della riforma, che ha spiegato di essere fiduciosa in merito alla bontà della riforma “perché chi incontra queste esperienze di giustizia riparativa, soprattutto i più giovani, ne rimane colpito per la profonda corrispondenza con le attese di giustizia che attraversano ogni persona”. È una riforma in sintonia con la Costituzione, che mette al centro la persona: “Su questa riforma - ha scandito Cartabia - ci ho messo la faccia e ce la metterei ancora”.