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di Roberto Bo

Gazzetta di Mantova, 16 maggio 2022

Il 28 e 29 maggio porte aperte al pubblico per visite guidate. La direttrice del penitenziario: “Un’attività terapeutica e risocializzante”. Frutta e verdura coltivata nell’orto più segreto e inaccessibile di Mantova. E per il momento solo per consumo interno, poi si vedrà. Lo hanno voluto ironicamente chiamare “Orto al fresco” e i prodotti che nascono dalla terra sono frutto del lavoro dei detenuti della casa circondariale di Mantova di via Poma.

L’orto, ricavato all’interno della struttura, aprirà eccezionalmente le porte al pubblico di Interno Verde, il festival dedicato ai giardini più suggestivi e curiosi della città e che quest’anno si terrà sabato 28 e domenica 29 maggio. Un appuntamento decisamente inusuale, organizzato grazie alla preziosa collaborazione della casa circondariale e della polizia penitenziaria. Una visita guidata permetterà ai mantovani di scoprire la natura che cresce all’ombra delle torrette di guardia e del filo spinato, curata e coltivata grazie a un progetto educativo di notevole impatto e significato.

“Interno Verde già dalla prima edizione ha cercato di favorire, attraverso la meraviglia suscitata dal giardino, lo sviluppo di una socialità spontanea e vicina, in un’atmosfera inclusiva, di scambio e condivisione - racconta Licia Vignotto, coordinatrice della manifestazione -. In un momento in cui purtroppo gli istituti penitenziari italiani vengono citate dai mass media soprattutto per le criticità di cui si fanno carico, l’apertura straordinaria dell’orto di via Poma crediamo rappresenti non solo un’importante occasione formativa per le persone che avranno occasione di partecipare, tanto per i detenuti quanto per i visitatori, ma anche un importante segnale per la comunità”.

La coltivazione è stata avviata lo scorso anno dopo i corsi di formazione finanziati dalla Regione e coordinati dal consorzio Solco e dalla cooperativa Hortus. Affianca e accompagna l’attività l’esperienza di Bonini Garden. “Il lavoro nell’orto offre ai detenuti un setting privilegiato rispetto al lavoro interno perché diversa è per loro l’esperienza sensoriale - spiega il direttore, Metella Romana Pasquini Peruzzi -. Vivere, sebbene per solo alcune ore della giornata, in una condizione di maggiore libertà e respiro lavorando la terra e vedendo il frutto del proprio lavoro ha anche un importante valore sotto l’aspetto terapeutico e risocializzante, fermo restando che attraverso questa attività i ragazzi hanno la possibilità di acquisire competenze spendibili all’esterno”.

La coltivazione avviene sotto la sorveglianza della polizia penitenziaria e al momento i prodotti sono destinati solo alla cucina interna, anche se la direttrice non esclude un futuro verso un mercato esterno. La visita - disponibile solo su prenotazione, massimo 20 persone - si terrà il 28 e il 29 maggio alle 10. All’interno della struttura i responsabili del settore educativo, assieme ad alcuni detenuti impegnati nella coltivazione di frutta e verdura, spiegheranno la nascita e lo sviluppo del progetto. Per partecipare è necessario essere maggiorenni, non avere familiari detenuti, non avere carichi penali pendenti. La prenotazione deve essere inviata tramite mail entro mercoledì 18 maggio all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., allegando la scansione del proprio documento di identità. Per informazioni: 339 1524410.

Interno Verde è patrocinato da Comune e Provincia di Mantova e dalle associazioni Italiana Architettura del Paesaggio, Nazionale Pubblici Giardini e Parchi e Giardini d’Italia.