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ansa.it, 9 novembre 2023

L’allerta del direttore dei penitenziari. Carceri sovraffollate in Marocco: 103 mila detenuti nel 2023 e a poco serve il budget stanziato dalla Finanziaria per l’anno 2024, che ammonta a circa 95 milioni di euro, per le operazioni e 16 per gli investimenti. In Parlamento in questi giorni si discute del progetto di bilancio di settore per il 2024 e tocca a Mohamed Salah Tamek, responsabile dell’Amministrazione penitenziaria sciorinare i dati in un dossier esplosivo.

Il numero dei detenuti è aumentato notevolmente, nell’ultimo anno, superando quota 100.000, con un incremento del 6% (fine ottobre 2023) rispetto all’anno precedente. L’anno scorso se ne contavano 97.204. Il che pone il Marocco nei primi posti della regione mediterranea per tasso di carcerazione, ovvero 272 detenuti ogni 100.000 abitanti. Gli ultimi dati disponibili provenienti dai paesi vicini rivelano che l’Algeria è a 1.217 ogni 100.000 abitanti, la Tunisia a 196, la Spagna a 113, la Francia a 109, l’Italia a 99 e la Mauritania a 57.

Dei 100 mila ad oggi nelle carceri marocchine, 1.432 sono stranieri e il 77 per cento proviene da paesi africani. La detenzione per reati legati al patrimonio e al traffico di droga rappresenta più della metà della popolazione carceraria, con 29.622 detenuti per reati contro il patrimonio e 29.180 per casi legati alla droga. La distribuzione delle condanne mostra che il 43,82% dei detenuti sono condannati a meno di due anni di carcere, ma sono rappresentate anche condanne più pesanti, tra cui l’ergastolo e la pena di morte. C’è poi da fare i conti con la carenza di personale - spiega ancora Mohamed Salah Tamek - che fa presagire un peggioramento della situazione con l’attuazione delle disposizioni di legge relative alle pene alternative. “Per sostenere i diecimila detenuti che beneficeranno delle pene alternative si stima siano necessari altri 4.000 dipendenti pubblici”, che devono essere sommati ai 12mila che mancano in organico.