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di Piero Sansonetti

L’Unità, 29 ottobre 2023

“Luigi Daga si impegnò per restringere la carcerazione ai delitti gravi, per offrire l’opportunità di reinserimento sociale dei detenuti attraverso il più ampio ricorso alle misure alternative alla detenzione”. Non è una dichiarazione di Rita Bernardini ma è una solenne presa di posizione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Luigi Daga era un magistrato che svolse ruoli importanti nell’amministrazione della giustizia alla fine del secolo scorso. Fu ucciso in Egitto in un agguato terroristico.

Ieri cadeva il trentesimo anniversario della morte e Mattarella ha colto l’occasione per pronunciare un breve discorso in netta controtendenza rispetto al senso comune e soprattutto agli empiti giustizialisti del mondo politico, e in particolare della maggioranza. Proprio l’altra sera la maggioranza di centrodestra aveva deciso di modificare le norme sulla droga abolendo l’attenuante che prevede la lieve entità.

La destra vuole instaurare un nuovo regime nel quale il ragazzetto del liceo che compra o vende qualche spinello viene trattato come un trafficante. Difficile immaginare che Mattarella non sia intervenuto anche per provare a fermare questo nuovo eccesso “manettaro”, che peraltro era stato anticipato, poche settimane fa, da una proposta di legge analoga presentata da un parlamentare del Pd. Questo giornale - lo sapete - spesso critica Mattarella. Oggi può solo dire: per fortuna che Mattarella c’è!