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di Paola D’Amico

Corriere della Sera, 12 ottobre 2023

In tre giorni utilizzate le scorte di tre mesi. L’allarme dei team di medici e infermieri della Ong che opera nella striscia di Gaza. Danneggiato dai bombardamenti anche l’Indonesian Hospital.

Ospedali sovraccarichi, centinaia di feriti sia israeliani sia palestinesi. Il grido di dolore è dei team di Medici Senza Frontiere (Msf) impegnati da giorni in una estenuante e immane opera di soccorso. La situazione a Gaza viene definita catastrofica. Dopo i continui bombardamenti e attacchi aerei, gli ospedali sono sopraffatti dall’elevato numero di feriti. I team lavorano incessantemente per trattare le persone ferite e donare forniture mediche. Le équipe oltre a essere attive all’ospedale di Al-Awda hanno allestito una clinica anche nel centro di Gaza e inviato team chirurgici in due ospedali. In tre giorni sono stati utilizzate le scorte di forniture mediche di tre settimane. “Abbiamo ricevuto nel nostro ospedale un ragazzo di 13 anni il cui corpo era quasi completamente ustionato dopo che una bomba è caduta vicino alla sua abitazione e ha innescato un incendio. È molto difficile trattare casi come questi nelle condizioni in cui ci troviamo ad operare e quando sono coinvolti dei bambini è molto difficile da accettare” spiega Léo Cans, capomissione di MSF in Palestina.

Le bombe sull’ospedale - I bombardamenti a Gaza hanno colpito edifici residenziali, scuole, campi rifugiati, ospedali e ambulanze. Tra questi è stato danneggiato l’Indonesian Hospital supportato da Msf, un’ambulanza che trasportava un ferito è stata distrutta di fronte all’ospedale in cui Msf lavora e in totale quattro ambulanze sono state colpite dagli attacchi, causando almeno un morto. Inoltre, a causa dei bombardamenti un’équipe di MSF ha dovuto interrompere un’operazione chirurgica e lasciare in fretta l’ospedale. Secondo le ultime stime, ci sono attualmente almeno 200.000 persone sfollate a Gaza in cerca di un luogo sicuro. Mancano acqua, elettricità e carburante, e alcuni ospedali - le cui attività dipendono dai generatori - hanno carburante a sufficienza solo per pochi giorni. Un ospedale supportato da MSF ha riferito che sta allungando i turni del personale per risparmiare carburante per i veicoli e anche la rete telefonica è stata gravemente danneggiata. “Le strutture mediche devono essere rispettate e su questo non si può negoziare. Questo conflitto non deve, in nessun modo, portare alla punizione collettiva della popolazione di Gaza. Tagliare le forniture di acqua, elettricità e carburante è inaccettabile, e colpisce l’intera popolazione privandola dei suoi bisogni primari” conclude Cans.