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di Padre Enzo Fortunato

La Stampa, 4 marzo 2024

Porto quotidianamente nel cuore, con dolore, la sofferenza delle popolazioni in Palestina e in Israele, dovuta alle ostilità in corso. Le migliaia di morti, di feriti, di sfollati; le immani distruzioni che causano dolore, con conseguenze tremende sui piccoli e gli indifesi, che vedono compromesso il loro futuro. Mi domando: davvero si pensa di costruire un mondo migliore in questo modo, davvero si pensa di raggiungere la pace? Basta, per favore! Ancora una volta Papa Francesco ci pone dinanzi il grido della pace. E lo fa nei momenti di massimo ascolto. L’Angelus domenicale. Con questo accorato appello, che negli ultimi mesi sta segnando il suo pontificato.

Le sfumature iniziano a farsi più incisive partendo dai bambini e dalle bambine che proprio Bergoglio ha invitato il prossimo 25 e 26 maggio a Roma. Un incontro senza precedenti. Un incontro che scuoterà non solo la Capitale ma il paese Italia e i governanti di mezzo mondo. La prima Giornata mondiale dedicata ai più piccoli. I numeri delle adesioni ad oggi superano quota 60mila. E le provenienze manco a dirlo sono significative: soprattutto dai paesi in guerra. Siria, Ucraina, Russia, Afghanistan, Etiopia, Eritrea, Mozambico, ma anche Gaza e Israele. Segno evidente di un’onda di purezza che vuole, desidera e grida pace là dove scorre non latte e miele, ma sangue e odio. Sarà il primo e più grande avvenimento che le cronache abbiano mai registrato; i piccoli, i bambini e le bambine. Una domanda che il Successore di Pietro aveva già posto con determinazione sia nell’Enciclica Laudato si che nella Fratelli tutti: che futuro vogliamo consegnare ai nostri figli? Sì i figli dei poveri cristi, ma anche quelli dei ricchi epuloni; quelli dei Grandi della terra e dei poveri impiegati.

Non è più il tempo dei tatticismi e dei posizionamenti, ma quello delle Visioni di pace, dei Sogni di pace, dell’impegno determinato e convincente. Ecco perché alla lettera del Papa, resa nota sabato scorso, ai più indifesi, ai più fragili, ai più preziosi di tutto il pianeta stanno rispondendo in tanti. In aiuto del Comitato organizzatore della Giornata mondiale dei Bambini, con il patrocinio e la direzione del Dicastero vaticano per la Cultura e l’Educazione, oltre alla Comunità di Sant’Egidio, la Cooperativa Auxilium e la Figc si stanno mobilitando anche Ferrovie dello Stato Italiane, Ita Airways ed Eni Plenitude.

Una lettera, quella del Papa, che invita a scoprire il segreto della Felicità. Non quella effimera e di breve respiro, ma quella della riscoperta del Padre nostro. San Francesco, Martin Luther King… ne avevano già colto l’efficacia. E noi? Gianluigi Buffon, che sarà tra i protagonisti delle due giornate - la prima allo Stadio Olimpico, la seconda a Piazza San Pietro - non l’ha mandata a dire: “È la partita della vita!”. Aggiungendo: “Una volta si diceva che la bellezza salverà il mondo. Oggi ci diciamo che i bambini salveranno il mondo”. Ma non ha mancato di sottolineare anche che “noi come società stiamo affrontando il naufragio, e se diamo la responsabilità di salvare il mondo ai bimbi significa che qualcosa abbiamo sbagliato”. I sogni, quelli veri, prima o poi si avverano.