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di Adriana Pollice

Il Manifesto, 27 gennaio 2024

Il discorso del presidente della Repubblica per il Giorno della memoria: “L’antisemitismo non è tollerato. La strage del 7 ottobre non ha risparmiato nemmeno ragazzi e neonati”. Ma ha poi sottolineato: “L’angoscia sorge per le numerose vittime tra la popolazione civile palestinese nella striscia di Gaza”. La Shoah un orrore assoluto, le deportazioni e i lager frutto delle tirannidi fasciste, il ritorno dell’antisemitismo non tollerato dalla nostra Repubblica: sono le parole del presidente Sergio Mattarella per il Giorno della Memoria. Ma, in modo altrettanto netto, ha poi aggiunto che, dopo l’orrore terrorista di Hamas, la risposta di Israele rischia di ostacolare la pace: “Coloro che hanno sofferto il turpe tentativo di cancellare il proprio popolo dalla terra sanno che non si può negare a un altro popolo il diritto a uno Stato”.

Al Quirinale ieri i vertici delle comunità ebraiche, gli studenti e i sopravvissuti all’Olocausto. “Non mi fermerò, continuerò ancora fin quando potrò farlo” ha spiegato Sami Modiano, sopravvissuto al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, raccontando i suoi viaggi della memoria con i giovani studenti. A Mattarella il compito di mettere in fila i punti, cominciando dal citare Primo Levi: “La storia della deportazione e dei campi di concentramento non può essere separata dalla storia delle tirannidi fasciste in Europa: ne rappresenta il fondamento condotto all’estremo, oltre ogni limite della legge morale che è incisa nella coscienza umana”. Per proseguire: “Auschwitz spalancava, e spalanca tuttora, i suoi cancelli su un abisso oltre ogni immaginazione. Un orrore assoluto, senza precedenti, cui null’altro può essere parificato, ideato e realizzato in nome di ideologie fondate sul mito della razza, dell’odio, del fanatismo, della prevaricazione. Le ideologie di superiorità razziale, la religione della morte e della guerra, il nazionalismo predatorio, la supremazia dello Stato, del partito, sul diritto inviolabile di ogni persona, il culto della personalità e del capo sono stati virus micidiali”.

Quindi il ricordo per i Giusti che “di fronte alla barbarie, di fronte all’ingiustizia, non hanno volto lo sguardo altrove”. Senza però dimenticare “i tanti, troppi ingiusti. Anche l’Italia adottò durante il fascismo, in un clima di complessiva indifferenza, le ignobili leggi razziste. Gli appartenenti alla Repubblica di Salò collaborarono attivamente alla cattura, alla deportazione e persino alle stragi degli ebrei. E oggi, purtroppo, assistiamo a un ritorno, nel mondo, di pericolose fattispecie di antisemitismo. La Repubblica non tollererà minacce, intimidazioni e prepotenze nei loro confronti”. Inevitabile affrontare il Medio Oriente: “Assistiamo a un ritorno di antisemitismo che ha assunto, recentemente, la forma della indicibile, feroce strage antisemita di innocenti, nell’aggressione terrorista che, in quella pagina di vergogna per l’umanità, avvenuta il 7 ottobre, non ha risparmiato nemmeno ragazzi, bambini, persino neonati. L’Italia guarda a Israele come Paese a noi vicino e pienamente amico”.

Prosegue però Mattarella: “L’angoscia sorge anche per le numerose vittime tra la popolazione civile palestinese nella striscia di Gaza. La reazione di Israele rischia di far sorgere nuove leve di risentimenti e di odio. Può accrescere gli ostacoli per il raggiungimento di una soluzione capace di assicurare pace e prosperità in quella regione, così martoriata”. Quindi l’appello: “Coloro che hanno sofferto il turpe tentativo di cancellare il proprio popolo dalla terra sanno che non si può negare a un altro popolo il diritto a uno Stato. I Giusti, con il loro coraggio, con la loro speranza e il loro sacrificio, ci indicano la direzione e ci esortano ad agire, con determinazione e a tutti i livelli, contro i predicatori di odio e contro i portatori di morte”.